giovedì 26 gennaio 2017

FETTUCCINE ALLA ZUCCA

Oggi mi gira così! Pasta all'uovo!

Sarà che è iniziata la stagione delle frappe per cui l'asse di legno ed il mattarello troneggiano nella mia cucina ma mi è venuta una voglia di fare le fettuccine.
In realtà nel retrocranio c'è un dolce  di cui mi ha parlato una mia amica di origini Ferraresi ed anche le immagini di un corso tenuto dal grande maestro Gino Fabbri per cui la pasta all'uovo ....mi chiama e mi richiama. Ma oggi, però, invece di vestirla di una declinazione dolce, ho deciso di provare una ricettina solo per festeggiare che , cosa rara, per un pranzo infrasettimanale siamo tutti insieme.

Non so a voi, ma la pasta all'uovo a me fa ricordare il pranzo della domenica. Di solito andavamo dai nonni e mia nonna, che era una cuoca molto brava, iniziava la mattina facendo la pasta. Per me era un sogno vederla; i movimenti erano decisi ma aggraziati e la sfoglia veniva tonda in modo perfetto e quasi trasparente. A me dava una piccola pallina di pasta con un mattarello di legno giocattolo e mi mettevo in un angolo della spianatora a fare il mio tondo.....non ci sarà mai più una pasta buona come la sua, almeno per me!

Senza avere quindi la pretesa di battere mia nonna (vera mission impossible) inizio a preparare questo "pranzo coccola" ; volete provarlo anche voi? Partiamo:

INGREDIENTI
per 4 persone

PER LA PASTA

gr 400 farina
n° 4 uova

PER IL CONDIMENTO
gr. 500 zucca (pesata con la buccia)
1/2 cipolla media
q.b. sale, pepe, pecorino
gr. 200 speck a listarelle
q.b. zenzero fresco

Per prima cosa iniziate a fare la pasta. Il procedimento è facilissimo:
mettete su una spianatora a fontana la farina. Rompete al suo interno le uova, salatele leggermente e iniziate a sbatterle prendendo a poco a poco la farina fino a che sia tutta assorbita. A questo punto iniziate a lavorare l'impasto con le mani fino a fare una palla liscia ed omogenea.
Nel caso disponiate di un robot da cucina o di una planetaria, fate l'impasto nell'apparecchio e toglietelo quando si sarà formata una palla. Lavoratelo per 2/3 minuti sulla spianatora. A questo punto mia nonna faceva riposare l'impasto per una mezzoretta.....e io, ovviamente, faccio esattamente la stessa cosa coprendo la palla con della pellicola.
Dopo i canonici 30 minuti in frigo, tiro fuori la pasta e inizio a stenderla con il mattarello fino a formare un tondo con una pasta abbastanza sottile.
Ora sullo spessore della pasta all'uovo ci sono diverse scuole di pensiero: a chi piace più spessa, a chi piace più fina ....io credo che ognuno debba trovare la misura che più gli aggrada considerando che più la pasta sarà sottile e più si accorceranno i tempi di cottura. La regola aurea dice che lo spessore ideale è di 0.5 mm ma sfido chiunque a misurarli! io mi regolo come mia nonna: quando si vedono le venature del legno.....va bene! ( a noi piace fina :-))


Una volta che la pasta è ben stesa, arrotolatela e tagliate le fettuccine.
Sul blog TAVOLARTEGUSTO potete trovare un post molto ben fatto che descrive come tagliare i diversi formati ed il link lo trovate qui.

Una volta che le vostre fettuccine sono pronte, arrotolatele facendo una sorta di nidi o stendetele su un mattarello a cavallo tra due sedie o , ancora, su un canovaccio leggermente infarinato.
Nel frattempo iniziate a preparare il condimento.

Tagliate a pezzetti piccoli la cipolla e a dadini non troppo grandi e regolari la zucca.
Mettere a soffriggere la cipolla e quando sarà imbiondita aggiungete la zucca a dadini; salate, pepate e coprite con un coperchio facendo andare a fuoco medio e girando di tanto in tanto. Quando la zucca sarà bella morbida, frullatela grossolanamente con un frullatore ad immersione. Aggiungete lo zenzero fresco o in polvere secondo il vostro gusto.

Tagliate a julienne  lo speck e fatelo tostare in una padella antiaderente facendo attenzione a che non bruci.
Nello stesso padellino mettere sul fuoco vivace per la massimo 2 minuti un pezzetto di rosmarino sminuzzato.

Mettere l'acqua sul fuoco, salatela e quando raggiunge il bollore mettete le fettuccine. Di solito io calcolo 2 minuti di cottura ma dipendendo il tempo dalla consistenza della pasta vi consiglio di assaggiarle.
Scolatele leggermente al dente e mantecatele nella padella della zucca ; da ultimo aggiungete lo speck, il rosmarino ed una generosa manciata di pecorino......SLURP!
Facile, gustosa e molto più veloce di quanto possa sembrare.

Buon Appetito!







martedì 24 gennaio 2017

CIOCCOVEGAN

Ogni promessa è debito, dicevano gli antichi , per cui eccomi qui a postare la ricetta di questo facilissimo e gustosissimo dolce al cioccolato profumato all'arancia.

Devo fare la premessa che non amo molto i vegani non perchè sia favorevole alla crudeltà sugli  animali, anzi, ma perchè non credo agli estremismi.
È comunque un dato di fatto che ci sia sempre più l'esigenza di fare dolci che tengano conto sia delle abitudini alimentari che delle eventuali allergie / intolleranze. Se a ciò si aggiunge la mia curiosità per il nuovo.....ecco là che il gioco è fatto.
 In aggiunta a tutto ciò, su fb vedo spesso i meravigliosi post di una pasticcere ( Gianluca D' Aloia) che riesce a fare la versione vegana......di tutto! Anche di quei dolci che nascono con uova,  panna, latte, burro e....chi più ne ha più ne metta.

 La ricetta l'ho presa dal blog "il goloso mangiar sano" e per una volta:" Udite Udite" non ho apportato modifiche nella preparazione del dolce se non nel montaggio finale.
 Nella foto ho messo la versione monoporzione ma se non si dispone degli appositi stampi, si può anche fare a torta senza nulla togliere al gusto.

INGREDIENTI
( Per 10 tortini o una torta di diametro 26 o 28 a seconda che piaccia più o meno alta).
Gr 250  farina
Gr 40    cacao amaro
Gr 16    lievito ( 1 bustina)
Gr. 130 zucchero di canna
Gr. 10   semi di lino polverizzato con un frullatore ad immersione
Gr. 90   olio di semi di mais
Gr. 80   cioccolato fondente ( Io ho usato un 70%)
Gr. 260 latte di soia

Buccia grattugiata di 2 arance
Succo di due arance

PER LA GLASSA
Gr. 115 panna
Gr. 115 cioccolato fondente 70%
Gr. 25 glucosio
Gr. 40 nocciole sminuzzate al coltello

Gr. 250 marmellata di arance

PROCEDIMENTO
Mescolate insieme cacao, farina e lievito e setacciare il tutto. Mescolate con lo zucchero ed i semi di lino polverizzato.  Aggiungete il cioccolato fondente fuso poi l' olio ed il latte. Mettere negli stampi imburrati e cuocete a 180 gradi per 40 / 45 minuti ( se una torta) o per circa 20 minuti se monoporzione e, comunque, fate la prova dello stecchino.

Mentre la torta si raffredda, tagliate al coltello le nocciole fino a fare una granella non troppo fine è iniziate a preparare la glassa.
Sminuzzate il cioccolato in una ciotola e, nel frattempo, mettere sul fuoco la panna con il glucosio; quando la panna raggiunge il bollore, versarla nella ciotola con Il cioccolato, attendere 2/ 3 minuti e poi mescolate fino a che tutti i pezzi di cioccolata saranno squagliati.  Emulsionare con un frullatore ad immersione.

Quando la torta sarà fredda, tagliate la torta e bagnatela con il succo d' arancia filtrato e zuccherato con un cucchiaio di zucchero. Spalmate la marmellata di arance all' interno e coprite con l' altra metà.
Far riposare in frigo per 15/20 minuti e poi glassatela con la glassa a cui avrete aggiunto la granella di nocciole.

Si mantiene per diversi giorni e.....beh se siete amanti del cioccolato non vi deluderà.

Buon appetito!

mercoledì 18 gennaio 2017

TORTINO DI CAVOLO NERO

C'è da dire che tra le verdure invernali un particolare posto nel cuore lo occupa il cavolo nero.
Il cavolo nero è una pianta a foglia larga molto saporita e versatile con un gusto molto deciso. Ingrediente principe di  uno dei piatti toscani più famosi :la ribollita.Si trova quasi tutto l'anno ma avendo delle foglie abbastanza coriacee per assurdo trae vantaggio dalle gelate che ammorbidiscono la foglia. E' particolarmente ricco di vitamine e , in cucina, si presta a diversi utilizzi.

Si mantiene abbastanza a lungo per cui tenerne un cespo in frigo aiuta ad inventare un pasto all'occorrenza.

Il tortino di oggi nasce proprio da una "cena inventata" che ci è piaciuta particolarmente. Io l'ho preparato sotto forma di tortino monoporzione ma si può tranquillamente fare in teglia rettangolare e poi porzionare come se fosse una lasagna.
E' facilissimo, veloce e molto ma mooolto saporito.

INGREDIENTI
Per 4 persone
gr. 500 cavolo nero
1 spicchio di aglio
q.b. olio extravergine di oliva
2 patate medie
6 fettine medie di taleggio
6 fattine di bacon o guanciale o pancetta tesa
q.b. pecorino

Iniziate con il lavare accuratamente il cavolo nero e tagliatelo poi a pezzettini . Intanto fate imbiondire l'aglio in una padella abbastanza larga e con i bordi alti. Quando l'aglio è imbiondito io lo tolgo ma se piace si può anche lasciare. A questo punto mettete la verdura sminuzzata nella padella, salate, versate un bicchiere d'acqua, abbassate la fiamma e mettete il coperchio. Ogni tanto girate la verdura che si cuocerà con la sua acqua di vegetazione. Se dovesse seccarsi troppo aggiungete un goccio d'acqua facendo attenzione a non farla diventare brodosa. La verdura sarà cotta quando le coste un pochino più spesse saranno ammorbidite e tenere. Regolate di sale e.....i cavoli sono pronti.

Passiamo alle patate; sbucciatele e tagliatele a fettine regolari non troppo spesse. Doratele su entrambi i lati in una padella antiaderente leggermente unta d'olio.

Tagliate il taleggio a fettine regolari e non eccessivamente sottili.

MONTAGGIO DEL TORTINO
in una pirofila (o in un coppapasta da 8) alternate gli ingredienti partendo dalle patate nel seguente ordine:
patate
cavolo
taleggio
patate
cavolo

Spolverizzate don pecorino grattato al momento ed infornate a 180° per circa 15 minuti.

A piacere si possono aggiungere delle fettine di bacon tostato in padella bollente e senza olio......STRABUONO  e STRAFACILE!

Buon appetito!!

martedì 10 gennaio 2017

CASTAGNACCIO ....O BALDINO


 E' UFFICIALMENTE INIZIATA L'OPERAZIONE PULIZIA DISPENSA/FRIGO!!!

Non so voi, ma dopo l'euforia delle feste di Natale mi ritrovo sempre con il frigo e la dispensa pieni di avanzi ed avanzetti. C'è da dire che amo questo periodo dell'anno ed inizio il mese di Dicembre con in testa almeno un 120 piatti nuovi o vecchi da provare, proporre, inventare........insomma mi faccio prendere la mano e mi ritrovo il frigo e la dispensa pieni di materie prime che compro"non sia mai trovassi il tempo di fare questo o quello".

Poi riesco a realizzare solo una parte delle mie invenzioni mistiche e quindi.....a gennaio iniziano le pulizie di Pasqua.....anticipate.
Fra le varie cose stipate nella mia dispensa, nel ripiano del senza glutine dove tengo tutte le farine non di frumento, ecco spuntare un bel sacchettino iniziato di farina di castagne. Un solo pensiero mi salta alla mente: CASTAGNACCIO!

Il castagnaccio o anche migliaccio (Firenze), baldino (in Casentino), patona etc etc, è una preparazione tipica della cucina povera Italiana.

E' un piatto tipicamente autunnale che viene preparato con la farina di castagne e poco altro.
Nelle campagne veniva utilizzato come merenda per i bimbi in quanto ha un alto contenuto proteico e si prepara con ingredienti semplici e facili da reperire.
L'ingrediente principale è , ovviamente, la farina di castagne e più è buona e meglio viene il castagnaccio.
 Io ho la fortuna di aver provato la farina di castagne del Molino Grifoni macinata a pietra, una goduria. Appena macinata ha un sapore dolce che....te la mangeresti a cucchiaiate.

Se vi capita di andare in Toscana e, in particolar modo in Casentino, andate a trovare "Il Grifoni"   e ve ne innamorerete!
Il mulino si trova in provincia di Arezzo in località Pagliericcio, ai piedi del Pratomagno e utilizza ruote mosse dall'acqua del sottostante torrente Solano esattamente come secoli e secoli fa.

Fino al XIV secolo il mulino era di proprietà pubblica ma poi passò ai privati per approdare infine, nel 1696, nelle mani della famiglia Grifoni che con amore e cura ancora lo utilizza contribuendo a tramandare l'antica arte della molitura.

In alternativa, un altro posto magico è l'azienda TERRE CASENTINESI di Luca Cipriani. Si trova a Lierna in Casentino vicino a Poppi. Qui potete trovare dal ginepro casentinese (Meraviglioso) alla polenta di diverso tipo ed anche la farina di grano antico "Verna". Anche qui utilizzano la molatura a pietra ed inutile dire che il sapore ci guadagna. Hanno anche uno shop on line ed un sito  che potete visitare cliccando qui .

Sono posti particolari, della tradizione e vi consiglio di visitarli!
Ma torniamo al castagnaccio: è facile, è veloce, non necessita di ingredienti/attrezzi particolari per cui.....Viaaaaaa


INGREDIENTI
Per una teglia ovale lunga circa 40 cm.

gr. 250 farina di castagne
gr. 500 acqua fredda
gr. 30 pinoli
n° 5/6 noci
gr. 50 uvetta
1 rametto di rosmarino
3 cucchiaiate d'olio di oliva
1 pizzico di sale
gr. 20 (1 cucchiaio circa) di zucchero semolato (quando utilizzo la farina appena macinata che è dolce di suo, spesso l'ometto)

PROCEDIMENTO
Mettere in una ciotola la farina ed eventualmente lo zucchero.  Mischiandola con una forchetta o con una frusta, rompete i grumi che si formano. Quando non ci saranno grumi, aggiungete, poco alla volta, l'acqua. Per ultimo un pizzico di sale ed 1 cucchiaio di olio di oliva.
Il composto deve essere fluido ma anche consistente. Fate riposare per 20 minuti circa.

Nel frattempo, fate scaldare il forno a 180° e foderate la teglia con della carta forno.

Trascorso il tempo di riposo, unite al composto l'uvetta precedentemente ammollata e strizzata, lasciandone una manciatina.
Mettere della carta forno nella teglia e versateci il composto, completandolo in superficie con le due cucchiaiate di olio, le noci, i pinoli, la restante uvetta e il rosmarino.

Cuocere a 180° per 20 minuti circa e comunque sino a che il colore diventi marrone intenso.

L'altezza dipende dalle tradizioni: più basso in Toscana e più alto nel Lazio. A me piace di circa mezzo centimetro ma sui gusti....non si discute! Provatelo e verificate quale sia la misura che fa per voi e....Buon appetito!



domenica 8 gennaio 2017

POLPETTE DI LESSO

Brrrrrrrrrr che freddo che fa! Mezza Italia è sotto la neve. Anche se preferisco il caldo non posso negare che il freddo invernale per me ha un suo fascino; certo non il -16 o il triste pensiero delle popolazioni terremotate che si ritrovano in rifugi di fortuna ma, in condizioni meno drammatiche, apprezzo il clima di ogni stagione. Con il freddo di questi ultimi giorni abbiamo finalmente riacceso il camino: perdo il senso del tempo a guardare la schioppettante fiamma e la domenica ideale, quando fuori è freddo, è stendersi di fronte al camino magari con un buon libro in mano ed una tisana sul tavolino.
Ma, bando alle ciance; tutto questo preambolo poetico sul freddo invernale serve solo ad anticipare il piatto che vi voglio proporre oggi: Polpette di lesso!.

Con il freddo il brodo è l'alimento ideale. A noi piace da pazzi purtroppo, però, ai miei familiari non piace molto il lesso per cui ci sono due opzioni:1) Divento una balena ambulante mangiandomi tutto il lesso (mi piacerebbe ma non si può) 2) riciclo il lesso.

Opto, un po' a malincuore, per la seconda ed ecco a voi una ricetta facile, gustosa, non particolamente lunga e....udite ! udite! che ha fatto apprezzate il lesso anche a quei criticoni lì!

INGREDIENTI
gr. 700 Carne bollita
3 patate medie
2 uova intere
5 cucchiai di parmigiano reggiano
6 fettine di pane raffermo
q.b. latte per ammorbidire il pane
(Se non avete pane avanzato potete usare pan grattato e un goccio di latte direttamente nell'impasto)
q.b. noce moscata, sale , pepe
1 uovo e pangrattato q.b. per la panatura
q.b. olio di arachide

Una premessa è d'obbligo; nelle polpette io mi regolo anche molto....ad occhio in base alla consistenza che assume l'impasto mano a mano che lo lavoro.

Per prima cosa mettete le fettine di pane in ammollo nel latte e fatele ammorbidire ben bene.
Lessate le patate intere e con la buccia considerando che per la cottura ci vorranno circa 30 minuti.

Nel frattempo tagliate in piccoli pezzi il bollito facendo attenzione a togliere gli eventuali residui di osso. Quando sarà tutto tagliato io 'ho ulteriormente sminuzzato, Ma non troppo, con un frullatore ad immersione, in alternativa potete usare un robot da cucina sminuzzandone però poco per volta perché altrimenti diventa una poltiglia.
Una volta che il lesso è pronto, iniziate a sbattere le 2 uova in una capiente ciotola condendole con sale, pepe e una puntina di noce moscata. Aggiungete il parmigiano e quando sarà ben amalgamato, aggiungete anche il pane ben strizzato dal latte. Se usate il pangrattato, aggiungetene 3/4 cucchiai ed ammorbidite l'impasto con un goccio di latte. A questo punto anche le patate saranno pronte per cui sbucciatele, passatele allo schiacciapatate facendole cadere  direttamente nella ciotola. Aggiungete il lesso sminuzzato ed amalgamate ben bene il tutto.
Formate delle polpette di grandezza media e leggermente schiacciate, passatele in un uovo sbattuto e poi nel parmigiano.

Friggetele in un dito di olio di arachide avendo la cura di metterle a friggere quando l'olio sarà ben caldo. Giratele di tanto in tanto e tenetele sul fuoco fino a doratura. Fate sgocciolare su carta paglia e....fatto! Le polpette sono pronte ad essere.....divorate!

Si servono calde e possono essere accompagnate da una panna acida profumata al limone o con altre salse a piacere.

P.S. se non avete tempo o volete avvantaggiarvi, potete preparare le polpette senza panatura e poi panarle al moneto della frittura. Formate e non impanate si conservano in frigo ben coperte anche per due giorni.

BUON APPETITO!!