E anche quest'anno l'Estate di San Martino non ci ha deluso. Abbiamo avuto una bellissima giornata caratterizzata da un caldo sole che faceva veramente ripensare all'estate o, quantomeno, alla primavera.
La giornata è stata molto piacevole e l'ho trascorsa con amici di vecchia data per l'occasione di un compleanno. Mi sono divertita e ....rilassata. Ma siccome sono una pazza scatenata, prima di raggiungere il gruppone nella casa in cui è stato organizzato il pranzo, mi sono lanciata in amene attività da casalinga disperata. Si! Si! Proprio disperata! Ci si ritrova la domenica a dover fare un miliardo di cose per evitare di rendere complicata la futura settimana. Ma per me non è accettabile non inserire almeno un pizzico di piacere in ciò che si fà e quindi.....mi sono tuffata nel freezer alla ricerca di uno scampolo di frolla, o di pan di spagna o di una namelaka abbandonata .....beh, dopo l'azione ripulisti fatta un po' di giorni fa, ho rimediato solo la frolla e quindi.....Via con una delle crostate più buone che io conosca.
Ora, già dal nome si capisce che gli ingredienti principali di questa buonissima crostata sono la ricotta e la confettura di visciole e, come sempre quando gli ingredienti sono pochi, è essenziale che siano buonissimi.
Sulla ricotta di pecora, non ci sono difficoltà ma sulle visciole......
Quando ero piccola, mia nonna ne comprava a chili e poi preparava sia la confettura che quello che lei chiamava "il liquore dei bambini". Metteva in una barattolone le visciole strette strette e le copriva con lo zucchero. Poi le lasciava macerare e .....veniva fuori un "liquore" profumatissimo e le visciole, che sono delle ciliegie non particolarmente grandi, diventavano ancora più piccine. Quando "ero brava" (poche volte Ahimè sempre stata un maschiaccio!), il premio era una tazzina da caffè piena di visciole ed un goccino di "liquore".
Capirete bene che con dei ricordi così ho difficoltà a trovare una confettura che mi soddisfi ed ho anche difficoltà a trovare le visciole , quando è stagione, per prepararmela da me. Alla fine mi sono arresa alla visciolata di Agrimontana, ma sei voi avete marche che ritenete migliori o addirittura siete fra i pochi privilegiati che riescono a trovare le visciole.....fate pure. Basta che siano di qualità.
INGREDIENTI
(Le dosi sono per una torta ben più grande, ma tanto se la frolla avanza, le si trova un utilizzo!)
gr. 190 farina 00
gr 20 fecola
gr. 120 burro a temperatura ambiente
gr. 120 zucchero a velo
gr. 50 farina di mandorle
gr. 50 uova
n° 1 bacca di vaniglia
gr. 1 sale
PROCEDIMENTO
Sabbiate nella ciotola della planetaria la farina con la fecola( precedentemente setacciate) ed il burro. Aggiungete poi lo zucchero a velo, le uova e la farina di mandorle. Quando il composto sarà ben amalgamato formate una palla e mettetela a riposare in frigo coperta con la pellicola a contatto. Personalmente consiglio sempre di preparare la frolla il giorno prima perché una notte in frigo le da, a mio avviso, la giusta consistenza. Rimane il fatto che se si è con i tempi corti, basta fare una palla che poi si appiattirà il più possibile prima di metterla impellicolata in frigo per un riposo di almeno 1 ora.
RIPIENO DI RICOTTA
Per una tortiera di diametro 18
gr. 180 ricotta di pecora
gr. 40 zucchero semolato fine
gr. 3 amido di mais
Per prima cosa la ricotta la si dovrebbe lasciare a sgocciolare ben bene. Se si vuole dare un gusto più intenso, si può utilizzare la ricotta di bufala che ha come caratteristica quella di essere anche meno umida rispetto a quella di pecora, oltre ad avere un gusto più deciso che, a mio avviso, si sposa benissimo con le visciole. Però io avevo quella di pecora....e non è che si siano lamentati......
Comunque dopo che la ricotta ha sgocciolato ben bene, la si passa con un setaccio a maglia fine..
Mettetela in una ciotola in cui andrete a mettere anche lo zucchero semolato fino. Mescolate bene sino ad avere una crema alla quale, alla fine, aggiungerete l'amido di mail.
MONTAGGIO DEL DOLCE
Stendete la frolla e foderateci la tortiera precedentemente imburrata e leggerissimamente infarinata. Lo so! lo so! nelle scuole di pasticceria si dice che la frolla non necessita di questo procedimento perché già contiene burro, ma questa è una torta della tradizione casalinga e quindi.......
Una volta che la frolla sarà nello stampo, bucate il fondo con i rebbi di una forchetta e fatelo freddare in frigo.
Quando il fondo sarà freddo, inserite uno strato di visciolata sul quale andrete a spalmare la crema di ricotta. Nella tradizione Romana la crostata di ricotta e visciole è chiusa con un disco di pasta frolla ma questa volta io ho semplicemente sbriciolato la frolla avanzata.....avevo poco tempo e poca frolla.....bisogna arrangiarsi!
Mettere in forno preriscaldato a 175° per almeno 40 minuti ma, si sa, i tempi dipendono dal vostro forno.
La crostata sarà pronta quando la frolla avrà un bel colore dorato.
E' una ricetta "casalinga" e poco professional ma buonissima e facile da replicare....what else?
Buon appetito!
domenica 11 novembre 2018
sabato 27 ottobre 2018
CIAMBELLONE ALLA ZUCCA
Anche se soffro molto il caldo, adoro l'estate ma......non posso negare che le stagioni "di mezzo" da sempre esercitano su di me un fascino particolare. Ottobre è un mese particolare; a Roma abbiamo la famosa "ottobrata romana" che consiste in un ottobre particolarmente caldo. Al mercato, però, iniziano a fare capolino tutti i nuovi prodotti che ci accompagneranno per un bel po' di mesi. Tra tutti, uno dei miei preferiti è la zucca. La trovo un prodotto incredibilmente versatile che si presta sia alle preparazioni salate che dolci. Se poi Halloween è alle porte viene spontaneo rispolverare una ricettina che preveda l'utilizzo di questa meraviglia.
La ricetta l'ho trovata in rete un po' di tempo fa ma non mi ricordo dove.
È veloce, facile e .....mooolto gustosa!
INGREDIENTI
Per circa la metà dello stampo Nordic Ware ciambella Bundt gold anniversary
Gr. 230 polpa di zucca cruda
Gr. 92 olio di semi,di girasole
Gr 74 latte intero.
Gr. 260 farina 00
Gr. 110 farina di mandorle
Gr. 16 lievito
N* 2 zeste di arancia
Gr. 212 zucchero semolato
N* 3 cucchiai di Cointreau
N* 4 uova medie
PROCEDIMENTO
Per prima cosa frullate la zucca con l'olio ed il latte fino a che raggiunga la consistenza di una crema. Quando sarà ben omogeneizzati, aggiungere i cucchiai di Cointreau. Nel frattempo, montate i tuorli con il 90% dello zucchero e montate gli albumi con la restante parte di zucchero. Setacciare le farine e di lievito.
Quando i tuorli saranno ben spumosa, aggiungeteli al frullato di zucca. Incorporate nel composto gli albumi montati, dà ultimo, inserite le farine con la marisa facendo attenzione a non smontare il composto. Volendo,potete aggiungere una manciata di gocce di cioccolato.
Mettete in una tortiera imburrata e fate cuocere a 170 gradi per circa 30 minuti. TCome al solito i tempi di cottura possono variare in base al vostro forno per cui vi consiglio di fare la solita prova dello stecchino.
Fate freddare la torta e una volta sfornata, bagnatela con una bagna al Cointreau. Sopra l'ho decorata con una glassa molto semplice fatta da zucchero a velo e acqua.
Si mantiene umida per parecchi giorni e......è perfetta per Halloween !
La ricetta l'ho trovata in rete un po' di tempo fa ma non mi ricordo dove.
È veloce, facile e .....mooolto gustosa!
INGREDIENTI
Per circa la metà dello stampo Nordic Ware ciambella Bundt gold anniversary
Gr. 230 polpa di zucca cruda
Gr. 92 olio di semi,di girasole
Gr 74 latte intero.
Gr. 260 farina 00
Gr. 110 farina di mandorle
Gr. 16 lievito
N* 2 zeste di arancia
Gr. 212 zucchero semolato
N* 3 cucchiai di Cointreau
N* 4 uova medie
PROCEDIMENTO
Per prima cosa frullate la zucca con l'olio ed il latte fino a che raggiunga la consistenza di una crema. Quando sarà ben omogeneizzati, aggiungere i cucchiai di Cointreau. Nel frattempo, montate i tuorli con il 90% dello zucchero e montate gli albumi con la restante parte di zucchero. Setacciare le farine e di lievito.
Quando i tuorli saranno ben spumosa, aggiungeteli al frullato di zucca. Incorporate nel composto gli albumi montati, dà ultimo, inserite le farine con la marisa facendo attenzione a non smontare il composto. Volendo,potete aggiungere una manciata di gocce di cioccolato.
Mettete in una tortiera imburrata e fate cuocere a 170 gradi per circa 30 minuti. TCome al solito i tempi di cottura possono variare in base al vostro forno per cui vi consiglio di fare la solita prova dello stecchino.
Fate freddare la torta e una volta sfornata, bagnatela con una bagna al Cointreau. Sopra l'ho decorata con una glassa molto semplice fatta da zucchero a velo e acqua.
Si mantiene umida per parecchi giorni e......è perfetta per Halloween !
domenica 21 ottobre 2018
QUASI FOSSE UNA TARTE AU CITRON
Siamo quasi a fine ottobre, ma i 26 gradi all'esterno ed il sole che scalda la pelle , fa quasi sembrare assurdo che tra poco più di due mesi sarà già Natale. Ma non bisogna farsi ingannare dalle ottobrate romane; in un lampo ci si ritrova in un clima più freddo e bisogna essere pronti ai pomeriggi pieni di tè caldo e torte aromatiche. Tutto ciò per dirvi che sono giorni che la mia testolina gira intorno ai possibili utilizzi di un meraviglioso stampo preso, come sempre, dà Peroni. Effettivamente sono un tantino "Peroni addicted" ma questo piccolissimo e fornitissimo negozio è proprio alle spalle dello studio di mio marito e quindi caderci dentro e farsi venire tutte le voglie del mondo......è un attimo!
Questo stampo lo avevo già visto utilizzare dell'unica ed inimitabile Pinella e già lì mi aveva colpito non poco per cui quando me lo sono visto davanti.........
Ma torniamo a noi. La prima prova fatta è stato un cake con zucchero carafin e succo di mango ripieno d'una ganasce caramelia e passion fruit Il tutto glassato con una glassa Rocher fatta con nocciole tostate e frantumare con il mattarello. Buono ma.......a mio gusto migliorabile per cui......per questa ricetta dovrete aspettare.
Poi però, parlando con una mia amica che abita nel mio stesso palazzo e si " sacrifica" ad assaggiare le mie prove, mi è venuta in mente LEI: La tarte au citron meringueè di Hermè. È una torta che ADORO. Ha degli equilibri....pazzeschi d'altronde il Sig. Pierino con i dolci se la cava niente male......
Ed ecco l'idea:un impasto che sembri un cake ma non lo sia, la crema al limone di Hermè e la meringa all'italiana fiammeggiata.........siiiii ecco l'idea giusta!
Per il cake ho utilizzato.....un Pan di Spagna di Di Carlo. Ora cake e Pan di Spagna,sono due cose diverse ma se il Sig. Di Carlo prevede un Pan di Spagna al burro......diventa un quasi cake.
Il dolce si compone di: Pan di Spagna Aurora ( di Leonardo Di Carlo)
Crema al limone di Hermè
Meringa all'italiana
Bagna al limoncello
Le dosi sono per uno stampo cm 31 x 9 x 8 (Quindi abbastanza grandino per questo tipo di dolce). Se volete usare uno stampo più piccolo, basta fare le proporzioni e saprete quanti ingredienti utilizzare.
PAN DI SPAGNA AURORA (di Leonardo Di Carlo)
gr. 180 Uova intere
gr. 240 Zucchero semolato
gr. 3 Buccia di limone grattata
n° 1 Bacca di vaniglia (I semi interni)
gr. 179 Tuorli
gr. 140 Farina 150 W
gr. 100 Fecola
gr. 160 Burro fuso
Questo stampo lo avevo già visto utilizzare dell'unica ed inimitabile Pinella e già lì mi aveva colpito non poco per cui quando me lo sono visto davanti.........
Ma torniamo a noi. La prima prova fatta è stato un cake con zucchero carafin e succo di mango ripieno d'una ganasce caramelia e passion fruit Il tutto glassato con una glassa Rocher fatta con nocciole tostate e frantumare con il mattarello. Buono ma.......a mio gusto migliorabile per cui......per questa ricetta dovrete aspettare.
Poi però, parlando con una mia amica che abita nel mio stesso palazzo e si " sacrifica" ad assaggiare le mie prove, mi è venuta in mente LEI: La tarte au citron meringueè di Hermè. È una torta che ADORO. Ha degli equilibri....pazzeschi d'altronde il Sig. Pierino con i dolci se la cava niente male......
Ed ecco l'idea:un impasto che sembri un cake ma non lo sia, la crema al limone di Hermè e la meringa all'italiana fiammeggiata.........siiiii ecco l'idea giusta!
Per il cake ho utilizzato.....un Pan di Spagna di Di Carlo. Ora cake e Pan di Spagna,sono due cose diverse ma se il Sig. Di Carlo prevede un Pan di Spagna al burro......diventa un quasi cake.
Il dolce si compone di: Pan di Spagna Aurora ( di Leonardo Di Carlo)
Crema al limone di Hermè
Meringa all'italiana
Bagna al limoncello
Le dosi sono per uno stampo cm 31 x 9 x 8 (Quindi abbastanza grandino per questo tipo di dolce). Se volete usare uno stampo più piccolo, basta fare le proporzioni e saprete quanti ingredienti utilizzare.
PAN DI SPAGNA AURORA (di Leonardo Di Carlo)
gr. 180 Uova intere
gr. 240 Zucchero semolato
gr. 3 Buccia di limone grattata
n° 1 Bacca di vaniglia (I semi interni)
gr. 179 Tuorli
gr. 140 Farina 150 W
gr. 100 Fecola
gr. 160 Burro fuso
Il procedimento di Di Carlo prevede di mettere i primi 4 ingredienti in una ciotola scaldando il composto fino alla temperatura di 45°. Poi lo si mette in planetaria e si monta con la frusta a fili. A volte, quando sono un po' di corsa, metto gli ingredienti nella ciotola della planetaria e li scaldo " in loco" passando velocemente il cannello sulla parte esterna della ciotola. Quando il composto sarà montato, aggiungere a filo i tuorli. E' essenziale che non ci siano "shock" termici per cui tenete i tuorli a temperatura ambiente e non utilizzateli freddi di frigo.
Una volta che avrete inserito i tuorli, con la marisa inserite il mix di farina e fecola precedentemente setacciato. Per ultimo va inserito il burro fuso usando l'accorgimento di inserire nella ciotola del burro, una parte del composto e, successivamente, mescolare questo con il resto del preparato.
A questo punto la vostra torta è pronta! Versatela nello stampo ben imburrato ed infarinato facendo attenzione ad arrivare ai 2/3 dello stampo. Se metterete troppo composto, rischiate che la parte che in cottura è in alto, si ammassi verso il coperchio formando uno strato eccessivamente consistente e compatto.
Infornate a 170° per 25''.
Quando ho tolto la tortiera dal forno, ho immediatamente tolto il coperchio aspettando però che il Pan di spagna di freddasse, prima di estrarre la parte centrale e poi sformarlo.
CREMA AL LIMONE (Di Pierre Hermé)
gr. 110 zucchero superfino
n° 1.5 limoni non trattati
n° 1.5 limoni non trattati
gr. 100 uova intere
gr. 80 succo di limone filtrato
gr. 150 burro a temperatura ambiente
Per prima cosa de non avete lo zucchero vagliato superfino, dategli una botta di mixer senza però portarlo a velo a mantenendone la granulosità. Ricavate poi dai limoni le zeste e spremeteli per ricavarne il succo che andrà filtrato.
Mettete in una ciotola le zeste di limone e mescolatele a mano con lo zucchero lavorando sino a che il composto sarà umido e granuloso. a questo punto aggiungete le uova ed il succo di limone. Cuocete a bagnomaria sino a raggiungere la temperatura di 83°; passate il composto al setaccio a maglia fine e versatelo quindi in una ciotola posizionata in acqua fredda per far abbassare velocemente la temperatura. Quando la crema al limone avrà raggiunto i 60°, inserite il burro ed emulsionate con un mixer ad immersione per....10 minuti! si, avete letto bene, proprio 10 minuti perché tutte le particelle di grasso devono rompersi in modo da creare un composto omogeneo, cremoso e morbido senza, però, lasciare il sapore del burro in bocca.
A questo punto la vostra crema è pronta; fatela freddare.
MERINGA ALL'ITALIANA
La meringa va preparata al momento in cui la si vuole utilizzare per evitare perdite di volume.
gr. 40 acqua liscia
gr. 120 zucchero semolato
gr. 60 albumi
Mettere in un pentolino acqua e zucchero ed aspettate che lo sciroppo raggiunga la temperatura di 115°. A questo punto iniziate a montare gli albumi a media velocità. Quando lo sciroppo avrà raggiunto i 121°, versatelo a filo sulle fruste a bassa velocità (Per evitare che schizzi) e far continuare la montata sino a che la meringa non si raffredda.
BAGNA AL LIMONCELLO
gr. 100 acqua
gr. 50 zucchero fine
gr. 20 tremolina (o in assenza zucchero invertito)
gr. 80 limoncello
Le dosi della bagna.....sono abbastanza risicate. Io di solito ne faccio di più e la conservo in frigo in barattoli di vetro, per un successivo utilizzo.
Mettere in un pentolino acqua, zucchero e tremolina. Se volete un sapore più intenso, aggiungete delle bucce di limone facendo attenzione a che non ci sia la parte bianca. Far andare a fuoco medio , senza raggiungere il bollore e sino a che lo zucchero non sarà totalmente sciolto. A questo punto, togliete dal fuoco e versare il limoncello. Lasciare le bucce in infusione per circa una'ora. Versate la bagna in un biberon da pasticceria.
MONTAGGIO DEL DOLCE.
Una volta che il dolce si sarà raffreddato, inserite nel buco la crema aiutandovi con una sac a poche.
Mettere il dolce su una gratella e spruzzatelo con la bagna facendo attenzione a che sia inzuppato non eccessivamente ma solo leggermente . A questo punto posizionatelo sul vassoio di servizio e decorate la parte superiore con la meringa all'italiana che poi fiammeggerete con un cannello e.......poi mi saprete dire!!!!
BUON APPETITO!
mercoledì 10 ottobre 2018
COOKIES ARANCIA E CIOCCOLATO
AIUTOOOOOOOOO! Riapro il mio blog e mi ritrovo a più di 3 mesi dall'ultimo post!
Come mai? Beh....ci sono stati dei cambiamenti, tanto lavoro, poi le meritate vacanze , insomma, un sacco di piccole cose che mi hanno tenuto lontana.
Potrei parlarvi delle rilassantissime vacanze estive ma con la mia testa sono già al Natale e mi sembra inadeguato parlare di sole e beach volley!
Vi voglio raccontare, allora, della mia più recente ed ultima esperienza.
Gli scorsi due giorni sono stata a Padova per un corso di cucina presso la scuola Hangar 78. Mi piace frequentare i corsi; oltre ad imparare sempre qualcosa in più sulla tecnica, ci si confronta con altre persone ed è molto stimolante. Più passano gli anni più sono convinta che se si vogliono raggiungere dei risultati bisogna puntare sul lavoro di squadra e lavoro di squadra vuol dire anche confrontarsi.
Ecco, nei due giorni appena trascorsi, sono stata a Padova a fare proprio questo cogliendo l'occasione della presenza, come docente, di una meravigliosa e bravissima pasticcera Alsaziana: Claire Heitzler.
Ma in realtà, per me, queste due giornate sono state incredibilmente emozionanti perché mi hanno permesso di rivedere persone a cui voglio bene e che abitano tanto, troppo, lontane da me. Cagliari e Chioggia; due C così distanti, ed al centro Roma, la mia città.
Rivedere e riabbracciare i miei amici è stato veramente tanto emozionante e mi ha reso proprio felice. Fortuna delle fortune ho anche ri-incontrato, presso la scuola, uno dei miei docenti del corso professionale: Giuseppe Amato, un meraviglioso pasticcere ed una bellissima persona. Insomma, emozioni a mille!
Tornando ai miei amici, non potevo non portargli un piccolo cadeau. Capisco che portare dolci ad altri pasticceri può in effetti sembrare una follia, ma loro sanno che ho preparato tutto con amore ed io so che se ci fossero appunti da fare me li farebbero con altrettanto amore e quindi....a Manuel e Daniele ho portato le ciambelline al vino (tipico biscottino Romano) e a Pinella, Giacomo e Valentina i cookies arancia e cioccolato.
Ora questi cookies........sono una specie di droga. Sono buonissimi e semplicissimi da replicare.
La ricetta è di un grandissimo della pasticceria italiana: Stefano Laghi e ciò spiega il perfetto bilanciamento di tutti gli ingredienti che li rendono croccanti con un meraviglioso retrogusto all'arancia.
Pinella, come suo solito, ha voluto subito condividere l'entusiasmo per questi biscottini e quindi.....eccomi qua ad esaudire il desiderio di tutte le persone che mi hanno chiesto la ricetta. a proposito......la foto dei cookies è la sua! così partecipa anche lei al mio post!
Siete pronti?......
INGREDIENTI
Per circa 24 biscotti da circa 8/10 cm di diametro
gr. 220 Burro
gr. 180 Zucchero di canna grezzo
gr. 200 Zucchero a velo
gr. 100 uova intere
gr. 320 farina 00
gr. 10 baking (lievito chimico)
gr. 560 gocce di cioccolato fondente
N° 3 / 4 Arance (3 Grandi e 4 medie) NON TRATTATE
n° 1 pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Questa è una ricetta abbastanza semplice in cui la qualità della materia prima è essenziale. Comprate delle arance non trattate (dobbiamo utilizzarne la buccia) e comprate anche delle gocce di cioccolato di qualità. Poiché il clima è ancora abbastanza caldo, vi consiglio di mantenere le gocce in frigorifero.
Sia le uova che il Burro debbono essere a Temperatura ambiente.
Iniziate con il setacciare lo zucchero a velo che andrete a mischiare con lo zucchero di canna. Mettete nella ciotola della planetaria il burro a temperatura ambiente e gli zuccheri ed azionate a media velocità con il gancio Foglia. Fate lavorare la planetaria sino a che il composto non sembrerà una pomata. A questo punto , aggiungete le uova in cui avrete messo un pizzico di sale e le zeste (la buccia grattata) delle arance. Fate amalgamare bene il tutto ed aggiungete quindi la farina precedentemente mescolata con il lievito e poi setacciata. Quando tutto sarà ben amalgamato, aggiungete le gocce di cioccolato e.....il composto è pronto.
Foderate la teglia con la carta forno e preparate i cookies.
Il maestro Laghi ne aveva fatta una versione mignon, ma a me i cookies piacciono belli larghi e, quindi, prendo una cucchiaiata di composto, formo una palla con i palmi delle mani inumiditi, la metto sulla carta forno e la schiaccio leggermente. Considerate che in una teglia 40 x 60 ci entrano circa 12 cookies di questa dimensione. E' essenziale lasciare dello spazio tra l'uno e l'altro perché in cottura si allargano parecchio.
Cuocere a 180° per circa 12 minuti totali. Io, a metà cottura, giro sempre la teglia perché tutti i forni hanno dei lati in cui cuociono di più ed altri in cui cuociono di meno. Per i più "tecnici", andrebbe tenuta la valvola aperta il che vuol dire che se si preparano con un forno di casa, a metà cottura si tiene la porta del forno leggermente aperta inserendo tra bordo e sportello una pallina di carta stagnola.
I tempi, come sempre, sono indicativi perché tutto dipende da come cuoce il vostro forno. Io vi consiglio di verificare a 10'' a che punto siete e poi regolarvi di conseguenza. Considerate che il biscotto è cotto quando i bordi risultano più scuri.
Togliete la teglia dal forno ma lasciate i biscotti per ulteriori 5 minuti nella teglia prima di metterli nella gratella a freddare. Non preoccupatevi se appena sfornati sembrano "molli", induriranno al contatto con l'aria.
La ricetta......è tutta qui! Facili vero? Fatemi sapere se vi sono piaciuti e.......
Come mai? Beh....ci sono stati dei cambiamenti, tanto lavoro, poi le meritate vacanze , insomma, un sacco di piccole cose che mi hanno tenuto lontana.
Potrei parlarvi delle rilassantissime vacanze estive ma con la mia testa sono già al Natale e mi sembra inadeguato parlare di sole e beach volley!
Vi voglio raccontare, allora, della mia più recente ed ultima esperienza.
Gli scorsi due giorni sono stata a Padova per un corso di cucina presso la scuola Hangar 78. Mi piace frequentare i corsi; oltre ad imparare sempre qualcosa in più sulla tecnica, ci si confronta con altre persone ed è molto stimolante. Più passano gli anni più sono convinta che se si vogliono raggiungere dei risultati bisogna puntare sul lavoro di squadra e lavoro di squadra vuol dire anche confrontarsi.
Ecco, nei due giorni appena trascorsi, sono stata a Padova a fare proprio questo cogliendo l'occasione della presenza, come docente, di una meravigliosa e bravissima pasticcera Alsaziana: Claire Heitzler.
Ma in realtà, per me, queste due giornate sono state incredibilmente emozionanti perché mi hanno permesso di rivedere persone a cui voglio bene e che abitano tanto, troppo, lontane da me. Cagliari e Chioggia; due C così distanti, ed al centro Roma, la mia città.
Rivedere e riabbracciare i miei amici è stato veramente tanto emozionante e mi ha reso proprio felice. Fortuna delle fortune ho anche ri-incontrato, presso la scuola, uno dei miei docenti del corso professionale: Giuseppe Amato, un meraviglioso pasticcere ed una bellissima persona. Insomma, emozioni a mille!
Tornando ai miei amici, non potevo non portargli un piccolo cadeau. Capisco che portare dolci ad altri pasticceri può in effetti sembrare una follia, ma loro sanno che ho preparato tutto con amore ed io so che se ci fossero appunti da fare me li farebbero con altrettanto amore e quindi....a Manuel e Daniele ho portato le ciambelline al vino (tipico biscottino Romano) e a Pinella, Giacomo e Valentina i cookies arancia e cioccolato.
Ora questi cookies........sono una specie di droga. Sono buonissimi e semplicissimi da replicare.
La ricetta è di un grandissimo della pasticceria italiana: Stefano Laghi e ciò spiega il perfetto bilanciamento di tutti gli ingredienti che li rendono croccanti con un meraviglioso retrogusto all'arancia.
Pinella, come suo solito, ha voluto subito condividere l'entusiasmo per questi biscottini e quindi.....eccomi qua ad esaudire il desiderio di tutte le persone che mi hanno chiesto la ricetta. a proposito......la foto dei cookies è la sua! così partecipa anche lei al mio post!
Siete pronti?......
INGREDIENTI
Per circa 24 biscotti da circa 8/10 cm di diametro
gr. 220 Burro
gr. 180 Zucchero di canna grezzo
gr. 200 Zucchero a velo
gr. 100 uova intere
gr. 320 farina 00
gr. 10 baking (lievito chimico)
gr. 560 gocce di cioccolato fondente
N° 3 / 4 Arance (3 Grandi e 4 medie) NON TRATTATE
n° 1 pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Questa è una ricetta abbastanza semplice in cui la qualità della materia prima è essenziale. Comprate delle arance non trattate (dobbiamo utilizzarne la buccia) e comprate anche delle gocce di cioccolato di qualità. Poiché il clima è ancora abbastanza caldo, vi consiglio di mantenere le gocce in frigorifero.
Sia le uova che il Burro debbono essere a Temperatura ambiente.
Iniziate con il setacciare lo zucchero a velo che andrete a mischiare con lo zucchero di canna. Mettete nella ciotola della planetaria il burro a temperatura ambiente e gli zuccheri ed azionate a media velocità con il gancio Foglia. Fate lavorare la planetaria sino a che il composto non sembrerà una pomata. A questo punto , aggiungete le uova in cui avrete messo un pizzico di sale e le zeste (la buccia grattata) delle arance. Fate amalgamare bene il tutto ed aggiungete quindi la farina precedentemente mescolata con il lievito e poi setacciata. Quando tutto sarà ben amalgamato, aggiungete le gocce di cioccolato e.....il composto è pronto.
Foderate la teglia con la carta forno e preparate i cookies.
Il maestro Laghi ne aveva fatta una versione mignon, ma a me i cookies piacciono belli larghi e, quindi, prendo una cucchiaiata di composto, formo una palla con i palmi delle mani inumiditi, la metto sulla carta forno e la schiaccio leggermente. Considerate che in una teglia 40 x 60 ci entrano circa 12 cookies di questa dimensione. E' essenziale lasciare dello spazio tra l'uno e l'altro perché in cottura si allargano parecchio.
Cuocere a 180° per circa 12 minuti totali. Io, a metà cottura, giro sempre la teglia perché tutti i forni hanno dei lati in cui cuociono di più ed altri in cui cuociono di meno. Per i più "tecnici", andrebbe tenuta la valvola aperta il che vuol dire che se si preparano con un forno di casa, a metà cottura si tiene la porta del forno leggermente aperta inserendo tra bordo e sportello una pallina di carta stagnola.
I tempi, come sempre, sono indicativi perché tutto dipende da come cuoce il vostro forno. Io vi consiglio di verificare a 10'' a che punto siete e poi regolarvi di conseguenza. Considerate che il biscotto è cotto quando i bordi risultano più scuri.
Togliete la teglia dal forno ma lasciate i biscotti per ulteriori 5 minuti nella teglia prima di metterli nella gratella a freddare. Non preoccupatevi se appena sfornati sembrano "molli", induriranno al contatto con l'aria.
La ricetta......è tutta qui! Facili vero? Fatemi sapere se vi sono piaciuti e.......
BUON APPETITO!
domenica 24 giugno 2018
SPAGHETTONI ZUCCHINE E GORGONZOLA
PERDONOOOOOOOOOOO!
E' una vita che non scrivo sul blog! In questo tempo di nuove ricette e di cosine varie....ne ho fatte però non mi sono mai seduta a condividerle e vi chiedo perdono.
Per segnare la rentrée vi voglio mettere una ricetta facilissima e veloce.
Non so da Voi ma qui a Roma fa un caldo disumano. Sono ormai giorni che parlano di una ondata di pioggia e fresco ma.....fino ad ora siamo in piena estate. Ora, anche se lo soffro moltissimo, ADORO il caldo!
L'estate per me è sinonimo di libertà! abbigliamento leggero, la sensazione del sole sulla pelle....insomma mi piace da morire. Certo, quando sono in laboratorio con 2000 gradi fahrenheit....un po' di fresco non mi dispiacerebbe però. in linea generale, adoro il caldo.
Ciò nonostante, anche in piena calura mi ritrovo spesso a fare preparazioni elaborate e, ahimé. al forno.
Ma questa ricettina è in realtà quanto di più veloce e semplice ci sia per non stare troppo davanti ai fornelli e per godersi le giornate di sole.
INGREDIENTI
(Per 4 persone)
gr. 320 di pasta (Poi se avete un Pirahna come mio figlio considerate 100 gr. in più!)
N° 3 zucchine medie
gr. 150 di gorgonzola dolce
q.b. menta, latte, parmigiano
Lavate le zucchine e tagliatele a cubetti possibilmente regolati e non troppo grandi. Mettere in una padella antiaderente, 2 cucchiaiate di olio evo; quando l'olio sarà ben caldo, ma non fumante, mettete le zucchine e fatele rosolare su tutti e 4 i lati .
Quando le zucchine saranno rosolate, salate, abbassate la fiamma ed aggiungete il gorgonzola a pezzetti. Aiutandovi con un cucchiaio di legno ed un goccino di latte, fate squagliare il gorgonzola.
Quando si sarà formata una cremina che ingloba le zucchine, aggiungete una manciata di menta sminuzzate e....il condimento è pronto!
Per starci con i tempi, vi consiglio di iniziare a preparare il condimento un manciata di minuti prima che l'acqua alzi il bollore.
Mentre preparate l'intingolo, lessate la pasta in abbondante acqua salata; sarebbero da preferire degli spaghettoni trafilati in bronzo in modo che la pasta conservi una sua rugosità che le permette di catturare meglio il condimento. Ad un minuto dal tempo di cottura della pasta, scolatela mantenendo una tazza dell'acqua di cottura; mantecate gli spaghettoni in padella con il condimento e qualora si dovessero asciugare troppo, regolate la cremosità aggiungendo dei cucchiai di acqua di cottura.
Servire con una leggera spolverata di parmigiano e.....Buon Appetito!
E' una vita che non scrivo sul blog! In questo tempo di nuove ricette e di cosine varie....ne ho fatte però non mi sono mai seduta a condividerle e vi chiedo perdono.
Per segnare la rentrée vi voglio mettere una ricetta facilissima e veloce.
Non so da Voi ma qui a Roma fa un caldo disumano. Sono ormai giorni che parlano di una ondata di pioggia e fresco ma.....fino ad ora siamo in piena estate. Ora, anche se lo soffro moltissimo, ADORO il caldo!
L'estate per me è sinonimo di libertà! abbigliamento leggero, la sensazione del sole sulla pelle....insomma mi piace da morire. Certo, quando sono in laboratorio con 2000 gradi fahrenheit....un po' di fresco non mi dispiacerebbe però. in linea generale, adoro il caldo.
Ciò nonostante, anche in piena calura mi ritrovo spesso a fare preparazioni elaborate e, ahimé. al forno.
Ma questa ricettina è in realtà quanto di più veloce e semplice ci sia per non stare troppo davanti ai fornelli e per godersi le giornate di sole.
INGREDIENTI
(Per 4 persone)
gr. 320 di pasta (Poi se avete un Pirahna come mio figlio considerate 100 gr. in più!)
N° 3 zucchine medie
gr. 150 di gorgonzola dolce
q.b. menta, latte, parmigiano
Lavate le zucchine e tagliatele a cubetti possibilmente regolati e non troppo grandi. Mettere in una padella antiaderente, 2 cucchiaiate di olio evo; quando l'olio sarà ben caldo, ma non fumante, mettete le zucchine e fatele rosolare su tutti e 4 i lati .
Quando le zucchine saranno rosolate, salate, abbassate la fiamma ed aggiungete il gorgonzola a pezzetti. Aiutandovi con un cucchiaio di legno ed un goccino di latte, fate squagliare il gorgonzola.
Quando si sarà formata una cremina che ingloba le zucchine, aggiungete una manciata di menta sminuzzate e....il condimento è pronto!
Per starci con i tempi, vi consiglio di iniziare a preparare il condimento un manciata di minuti prima che l'acqua alzi il bollore.
Mentre preparate l'intingolo, lessate la pasta in abbondante acqua salata; sarebbero da preferire degli spaghettoni trafilati in bronzo in modo che la pasta conservi una sua rugosità che le permette di catturare meglio il condimento. Ad un minuto dal tempo di cottura della pasta, scolatela mantenendo una tazza dell'acqua di cottura; mantecate gli spaghettoni in padella con il condimento e qualora si dovessero asciugare troppo, regolate la cremosità aggiungendo dei cucchiai di acqua di cottura.
Servire con una leggera spolverata di parmigiano e.....Buon Appetito!
giovedì 15 marzo 2018
TORTA DELLA NONNA
Che dire! quando in famiglia si festeggia un compleanno .....mi deprimo. ovviamente la gamma dei dolci fra cui scegliere è molto ampia ma che cosa mi vanno a chiedere i miei familiari? Crostata di frutta, torta della nonna e cheese cake ovviamente in versione supermega tradizionale.
Vabbè, ormai mi sono rassegnata!
Comunque questa volta l'occasione è stato il compleanno del maritino....come fare a dirgli di no?
La torta si compone di pasta frolla, crema e pinoli.
INGREDIENTI
Per una crostata di diametro 24
PASTA FROLLA
La ricetta l'ho già postata sul blog e la potete trovare qui.
Una volta preparata e fatta riposare la frolla, stendetela in modo regolare metà dell'impasto e foderateci la tortiera precedentemente leggermente imburrata e infarinata. Lo so! Lo so! alcuni pasticceri affermano che con la frolla è inutile imburrare perché viene rilasciato il burro della frolla stessa in fase di cottura, ma io....per questa torta continuo ad imburrare e ad infarinare leggermente la tortiera.
Una volta foderata, fate dei buchi sul fondo e mettetela in frigo. La metà impasto residua, rimettetela in frigo e la userete poi per il coperchio della torta.
Mentre la frolla è in frigo per il suo primo riposo (Prima di stenderla per capirci,) preparate la crema.
CREMA AL LIMONE
N° 1 limone (Buccia grattata o tagliata) NON TRATTATO
gr. 500 latte intero
n° 3 tuorli di uova
gr. 70 zucchero semolato
gr. 40 farina
Grattugiate la buccia di limone nel latte. Qui ci possono essere diverse varianti.
In pasticceria la crema al limone si fa per infusione cioè, si mette la buccia nel latte, si fa scaldare il latte, si spenge il fuoco e si lascia in infusione per almeno 15/20 minuti e poi si filtra.
Io per questa torta però (abbiamo detto che la vogliono come nella tradizione di casa nostra!) Lascio le zeste nella crema o, a volte, taglio delle striscioline di buccia e poi ci ricavo dei microscopici dadini che lascio nella crema.
Comunque mentre il latte con la buccia di limone è sul fuoco, mischiate con una frusta i tuorli con lo zucchero e successivamente con la farina facendo attenzione a fare un pastello ben amalgamato e senza grumi. Dovrete mescolare ma non sbattere!.
Quando il latte è quasi al bollore, versatelo sul pastello poco alla volta girando bene con una frusta il composto. Rimettete il tutto sul fuoco e quando alza il bollore, fate andare ancora per circa mezzo minuto e...la crema è pronta.
A questo punto è essenziale che non si formi la pellicina sopra alla crema e che si freddi velocemente.
Io fodero un vassoio con la carta forno, ci stendo sopra la crema in uno strato di circa 1 cm e la copro con la pellicola a contatto. Per farla freddare velocemente, potete utilizzare i ghiacciolini che si usano nelle borse termiche messi sotto al vassoio oppure sopra la pellicola. Se non avete i ghiacciolini, mettetela in una ciotola ampia d immergetela in acqua e ghiaccio.
Quando la crema sarà quasi fredda, mettetela nella tortiera facendo attenzione a non arrivare sino all'orlo. A questo punto, ricopritela con la pellicola e rimettetela in frigo mentre stendete il secondo disco che andrà a coprire la torta. Una volta stesa la pasta, avvolgetela sul mattarello e srotolatela sulla tortiera che avrete tolto dal frigo. Tagliate dal bordo la pasta in eccesso e pizzicate il bordo in modo da sigillare la parte superiore con la parte inferiore della frolla.
Infornate in forno preriscaldato a 180 ° per circa 35 minuti e comunque sino a che la frolla abbia un bel colore dorato.
Se in cottura vi si dovesse alzare il coperchio in uno o più punti, aprite il forno e fate un piccolo foro con uno stecchino per far sfiatare l'aria.
Una volta cotta, aspettate che sia ben fredda per sformarla.
Servitela coperta di zucchero a velo e pinoli.
BUON APPETITO!
Vabbè, ormai mi sono rassegnata!
Comunque questa volta l'occasione è stato il compleanno del maritino....come fare a dirgli di no?
La torta si compone di pasta frolla, crema e pinoli.
INGREDIENTI
Per una crostata di diametro 24
PASTA FROLLA
La ricetta l'ho già postata sul blog e la potete trovare qui.
Una volta preparata e fatta riposare la frolla, stendetela in modo regolare metà dell'impasto e foderateci la tortiera precedentemente leggermente imburrata e infarinata. Lo so! Lo so! alcuni pasticceri affermano che con la frolla è inutile imburrare perché viene rilasciato il burro della frolla stessa in fase di cottura, ma io....per questa torta continuo ad imburrare e ad infarinare leggermente la tortiera.
Una volta foderata, fate dei buchi sul fondo e mettetela in frigo. La metà impasto residua, rimettetela in frigo e la userete poi per il coperchio della torta.
Mentre la frolla è in frigo per il suo primo riposo (Prima di stenderla per capirci,) preparate la crema.
CREMA AL LIMONE
N° 1 limone (Buccia grattata o tagliata) NON TRATTATO
gr. 500 latte intero
n° 3 tuorli di uova
gr. 70 zucchero semolato
gr. 40 farina
Grattugiate la buccia di limone nel latte. Qui ci possono essere diverse varianti.
In pasticceria la crema al limone si fa per infusione cioè, si mette la buccia nel latte, si fa scaldare il latte, si spenge il fuoco e si lascia in infusione per almeno 15/20 minuti e poi si filtra.
Io per questa torta però (abbiamo detto che la vogliono come nella tradizione di casa nostra!) Lascio le zeste nella crema o, a volte, taglio delle striscioline di buccia e poi ci ricavo dei microscopici dadini che lascio nella crema.
Comunque mentre il latte con la buccia di limone è sul fuoco, mischiate con una frusta i tuorli con lo zucchero e successivamente con la farina facendo attenzione a fare un pastello ben amalgamato e senza grumi. Dovrete mescolare ma non sbattere!.
Quando il latte è quasi al bollore, versatelo sul pastello poco alla volta girando bene con una frusta il composto. Rimettete il tutto sul fuoco e quando alza il bollore, fate andare ancora per circa mezzo minuto e...la crema è pronta.
A questo punto è essenziale che non si formi la pellicina sopra alla crema e che si freddi velocemente.
Io fodero un vassoio con la carta forno, ci stendo sopra la crema in uno strato di circa 1 cm e la copro con la pellicola a contatto. Per farla freddare velocemente, potete utilizzare i ghiacciolini che si usano nelle borse termiche messi sotto al vassoio oppure sopra la pellicola. Se non avete i ghiacciolini, mettetela in una ciotola ampia d immergetela in acqua e ghiaccio.
Quando la crema sarà quasi fredda, mettetela nella tortiera facendo attenzione a non arrivare sino all'orlo. A questo punto, ricopritela con la pellicola e rimettetela in frigo mentre stendete il secondo disco che andrà a coprire la torta. Una volta stesa la pasta, avvolgetela sul mattarello e srotolatela sulla tortiera che avrete tolto dal frigo. Tagliate dal bordo la pasta in eccesso e pizzicate il bordo in modo da sigillare la parte superiore con la parte inferiore della frolla.
Infornate in forno preriscaldato a 180 ° per circa 35 minuti e comunque sino a che la frolla abbia un bel colore dorato.
Se in cottura vi si dovesse alzare il coperchio in uno o più punti, aprite il forno e fate un piccolo foro con uno stecchino per far sfiatare l'aria.
Una volta cotta, aspettate che sia ben fredda per sformarla.
Servitela coperta di zucchero a velo e pinoli.
BUON APPETITO!
mercoledì 7 marzo 2018
CUP CAKE MIMOSA
Ora, ad essere sinceri, da ben 24 anni per me la festa della donna è il realtà la festa del mio cucciolino....ehmmmmm diciamo anche cucciolone visto che è alto 1,84 mt.
Comunque a me alcune "feste" canoniche non mi piacciono molto come concetto; non credo infatti che le donne debbano essere rispettate, io credo che gli esser viventi debbano essere rispettati, a prescindere se siano donne, uomini, animali, vegetali...insomma se si vuole fare la festa dei nonni per coccolarli un po', ok, ma se si vuole festeggiare la festa della donna per ricordare al mondo che le donne vanno rispettate e dovrebbero avere le stesse opportunità degli uomini...beh. allora mi sento come i panda in via di estinzione e non mi sta affatto bene.
Ma tant'é; in tutto il mondo domani ci sarà un fiorire di manifestazioni, eventi e quant'altro. In Italia, dal 1946, le femministe hanno scelto come fiore simbolo di questa festa le mimose perché erano un fiore relativamente economico e di stagione.
Ogni volta non posso non pensare al mio papà; uomo di altri tempi! In questa occasione, come anche per il compleanno o per l'anniversario di matrimonio, ci teneva a regalarci un fiore. In realtà era il classico esempio dell'uomo che non ha bisogno di una festa per essere amorevole e rispettoso, e quando, una volta, gli dissi cosa pensavo dello sfruttamento commerciale di questa ricorrenza, mi rispose " E' vero che è sfruttata commercialmente, ma per me è l'occasione per regalare un fiore alle mie figlie e a mia nipote per cui a me piace".....cosa avrei potuto mai ribadire?
Mettendomi quindi nei panni di chi ha piacere a festeggiare questa ricorrenza, ho pensato a questo golosissimo cup cake....Mimosa.
E abbastanza semplice da realizzare e golosissimo. Per realizzarlo bisogna preparare i cup cake ed una leggera crema pasticcera.
INGREDIENTI Per 6 Cup Cake
CupCake (circa 10 in pirottini di diametro 5)
gr. 115 burro a temperatura ambiente
gr. 180 zucchero semolato
gr. 100 uova intere (circa 2)
n. 1 pizzico di sale
n° 1 bacca di vaniglia
gr. 165 farina
gr. 4 lievito
gr. 115 latte a temperatura ambiente
Questi dolcetti si posso preparare sia in planetaria che con un normale robot da cucina.
Mettere in primo luogo, burro, zucchero e la vaniglia. quando è ben amalgamanto, aggiungere le uova, in cui avrete messo un pizzico di sale, una alla volta. A questo punto aggiungete poco alla volta la farina setacciata insieme al lievito ed il latte alternandoli.
Riempite dei pirottini di diametro 5 per 2/3; cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 18 minuti (Vale la famosa prova dello stecchino)
Mentre i Cup cake si freddano, preparate la farcitura
Crema Pasticcera leggera
Gr, 40 zucchero
n° 2 tuorli (gr 32)
gr. 15 amido di mais o farina
gr. 250 latte
1/4 buccia di limone grattugiata
Finitura
gr. 100 panna da montare
n° 1 cucchiaio di gocce di cioccolato
Mescolate zucchero e tuorli e poi unite l'amido setacciato. Nel frattempo mettere sul fuoco il latte con la buccia di limone grattata. Quando il latte sta per bollire, versatelo sul composto e rimettere sul fuoco fino all'addensarsi della crema. A questo punto mettere in un vassoio rivestito di carta forno, coprite con pellicola a contatto e freddare velocemente con dei ghiacciolini da borsa termica.
Montate la panna
Se piace si può utilizzare una bagna allo strega per ricordare ancora di più il sapore della classica mimosa. Nel caso la ricetta è:
Bagna allo strega
gr. 80 acqua
gr. 50 zucchero
gr. 10 strega
Mettere in un pentolino l'acqua con lo zucchero; quando lo zucchero è totalmente sciolto, far bollire per un minuto circa. togliere dal fuoco ed aggiungere lo strega. Far intiepidire.
MONTAGGIO DEL DOLCE
Io, per il cup cake della foto, ho utilizzato del pan di spagna che avevo. Il pan di spagna sarebbe più indicato per la copertura ma farlo per la sola realizzazione dei dolcetti non ne vale molto la pena per cui potete ovviare con il seguente metodo. Prendere 4 cup cake, togliere con un coltellino la crosticina superficiale in modo che rimanga solo l'interno giallo. tagliate i dolcetti a dadini piccoli Servirà per ricoprire i nostri dolcetti.
Con un coltellino tagliate un tappetto al centro dei 6 cup cake avanzati e svuotateli leggermente con il retro di un cucchiaino. Se avete preparato la bagna, bagnate leggermente il dolce aiutandovi con un pennello; farcite il dolce con la crema a cui avrete aggiunto le gocce di cioccolato ed 1 cucchiaio di panna. Rimettete il tappo, bagnate il cup cake con la bagna e , aiutandovi con una spatola, rivestite tutta la superficie di panna montata ricopriteli con i dadini precedentemente tagliati.
Con i dolcetti pronti non si può che dire......
AUGURI A TUTTE LE DONNE
sabato 24 febbraio 2018
SCRIGNO DI VENERE
Non so voi ma quando finisce il carnevale per me inizia la primavera. Lo so benissimo che non funziona proprio così, ma a Roma, a febbraio, le giornate iniziano ad intiepidirsi e all'ora di pranzo il calore del sole sulla pelle ti fa già pregustare il prossimo cambio di stagione. In questi ultimi giorni, però, piove è piove e piove e anche se parlano dell'arrivo di neve e gelo io mi sento già proiettata in avanti.
Manca tempo alla data canonica che ci farà salutare l'inverno e ci porterà di diritto dentro la primavera e mancano ancora tanti dolci tipici; uno fra tutti i bignè di San Giuseppe.
Sarà proprio però questa sovrabbondanza di dolci che mi ha spinto, per contrappasso, a provare un piatto salato della tradizione Bolognese.
L'occasione me l'ha data una mia cliente che, in un pranzo di famiglia, avrà tra gli ospiti dei parenti che provengono proprio da Bologna. L'idea quindi è stata quella di proporle un menu a metà tra la tradizione Romana e quella Bolognese.
Mi sono messa all'opera e girovagando sono caduta su questa ricetta dello scrigno di Venere. Ho poi scoperto che è un cavallo di battaglia dello chef Barbieri che l'ha proposto anche in Masterchef.
Si tratta di uno scrigno, un involucro di pasta brisé ripieno di minitortellini conditi con besciamella ed un ragu alla bolognese.
In apparenza non si presenta come un piatto particolarmente difficile ma oltre a richiedere diverse preparazioni di base è un piatto che richiede un equilibrio ferreo fra i diversi componenti. e quindi..... non potevo che esserne attratta!
Cimentatevi, se volete, e non ne rimarrete delusi!
Il tortino prevede queste preparazioni:
- pasta all'uovo per i tortellini
- pasta brise
- ragù bolognese
- besciamella
- ripieno di carne per i tortellini
- preparazione dei tortellini di carne
Quando si preparano delle ricette che prevedono molte preparazioni. è essenziale calcolare bene i vari tempi altrimenti si rischia di metterci mezza giornata per realizzare un solo piatto! In questo caso ho messo le varie basi in ordine di esecuzione; per primi gli impasti che devono riposare, poi il ragù che ha bisogno di almeno 1 ora per iniziare a tirare nel modo giusto e poi a seguire le altre realizzazioni.
Io ho dimezzato alcune delle dosi trovate in rete e ho realizzato un tortino di diametro 16. Con gli avanzi ho preparato dei cannelloni....per la gioia della famiglia. Comunque la prova è andata bene.....cosa aspettate a cimentarvi?
INGREDIENTI TOTALI
(per un tortino di diametro 16)
n° 2 Uova intere (*) Queste dosi non le ho dimezzate e con l'eccesso ho fatto altro!
n° 1 tuorlo (*)
gr. 410 farina 00 (*)
gr. 75 polpa di bovino e maiale
gr. 75 polpa di maiale
gr. 150 macinato di bovino e maiale
gr. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
gr. 40 concentrato di pomodoro
gr. 240 latte fresco (*)
gr. 110 burro (*)
n° 1 scalogni
n° 1 carote
n° 1 gambi di sedano
1/4 bicchiere di vino bianco
q.b. sale, pepe, noce moscata
PASTA ALL'UOVO
gr. 200 farina
n° 2 uova
Sulla spianatora, preparare una fontana al cui interno romperete le uova. lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. formate una palla che coprirete con della pellicola e che farete riposare (in una boule se inverno o in frigo se in estate), per almeno 30 minuti
PASTA BRISE'
gr. 200 farina
gr. 100 burro
ml. 70 acqua fredda
Sabbiate la farina con il burro ed aggiungete l'acqua ben fredda. anche in questo caso, quando l'impasto sarà liscio ed omogeneo, formate una palla che farete riposare in frigo coperta da pellicola per almeno 30 minuti
RAGU' BOLOGNESE
n° 1 carota
n° 1 gambo di sedano
n° 1 cipolla
gr. 150 macinato di bovino e maiale
1/4 di bicchiere di vino bianco
gr. 40 concentrato di pomodoro
ml. 40 latte
Tagliate a metà la carola, la cipolla ed il sedano. Una delle due metà la userete per realizzare un brodo vegetale con cui allungherete il ragù mano a mano che procede con la cottura. La parte restante la dovrete triturare per preparare il soffritto per il ragù. Una volta preparato il trito, verrà messa in un tegame con un filo di olio evo ed iniziate a soffriggerlo, quando la cipolla inizia ad imbiondire, aggiungete il macinato di carne. Fatelo rosolare e sfumatelo con il vino. A questo punto, aggiungete il concentrato di pomodoro, coprite, abbassate la fiamma e fatelo sobollire per almeno un ora facendo attenzione a che non si secchi troppo ed aggiungendo , all'occorrenza, un mestolo di brodo vegetale. A fine cottura, aggiungete il latte e regolate di sale e pepe.
BESCIAMELLA
gr. 10 burro
gr. 10 farina setacciata
ml. 200 latte
q.b. noce moscata, sale
In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere in un colpo solo fuori dal fuoco la farina, rimettere sul fuoco per un minutino circa. aggiungere il latte freddo e la noce moscata. continuate a cuocere mescolando con una frusta fino al raggiungimento della consistenza di una besciamella cremosa e non troppo soda. Eventualmente aggiustate di sale ma attenzione che la noce moscata è saporita di suo. Una volta pronta va aggiunta al ragù.
RIPIENO DEI TORTELLINI
gr. 150 polpa di bovino e maiale
r. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
Cuocere la carne con un filo d'olio in padella, una volta cotta tritatela ed amalgamatela al prosciutto e alla mortadella già tritati.
PREPARAZIONE TORTELLINI
Prendere la pasta dal riposo e stenderla; tagliate dei quadratini di 2 cm di lato (praticamente minuscoli!). Mettete al centro di ogni quadratino una puntina di ripieno e chiudete il tortellino.
Vi metto un utilissimo link che spiega sia come tirare la sfoglia che come chiudere i tortellini. Il video lo trovate qui.
Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata; cuocete i tortellini per circa 3 minuti, scolateli e mantecateli nel ragu e besciamella. fateli freddare.
MONTAGGIO DEL TORTINO
Stendete la pasta brisee allo spessore di circa 3 mm e foderateci lo stampo prescelto accuratamente imburrato. La tradizione parla di stampi in coccio o ceramica ma nel mio caso ho utilizzato uno stampo di alluminio. Come faccio sempre con frolle e brisee, ho messo lo stampo foderato per circa 15 minuti in frigo, l'ho riempito con i tortellini ormai freddi ed ho richiuso lo scrigno con un disco di pasta brisee. Con un tuorlo d'uovo ho spennellato la superficie.
COTTURA
Nel mio forno a 180° per circa 20 minuti più circa 5/8 minuti a 200° per far colorare la superficie.
Aspettate una decina di minuti appena tolto dal forno , sformatelo e servitelo tiepido......una vera GODURIA!
Che dire, prova casalinga riuscita, prova clienti super successone....alla via così!
Manca tempo alla data canonica che ci farà salutare l'inverno e ci porterà di diritto dentro la primavera e mancano ancora tanti dolci tipici; uno fra tutti i bignè di San Giuseppe.
Sarà proprio però questa sovrabbondanza di dolci che mi ha spinto, per contrappasso, a provare un piatto salato della tradizione Bolognese.
L'occasione me l'ha data una mia cliente che, in un pranzo di famiglia, avrà tra gli ospiti dei parenti che provengono proprio da Bologna. L'idea quindi è stata quella di proporle un menu a metà tra la tradizione Romana e quella Bolognese.
Mi sono messa all'opera e girovagando sono caduta su questa ricetta dello scrigno di Venere. Ho poi scoperto che è un cavallo di battaglia dello chef Barbieri che l'ha proposto anche in Masterchef.
Si tratta di uno scrigno, un involucro di pasta brisé ripieno di minitortellini conditi con besciamella ed un ragu alla bolognese.
In apparenza non si presenta come un piatto particolarmente difficile ma oltre a richiedere diverse preparazioni di base è un piatto che richiede un equilibrio ferreo fra i diversi componenti. e quindi..... non potevo che esserne attratta!
Cimentatevi, se volete, e non ne rimarrete delusi!
Il tortino prevede queste preparazioni:
- pasta all'uovo per i tortellini
- pasta brise
- ragù bolognese
- besciamella
- ripieno di carne per i tortellini
- preparazione dei tortellini di carne
Quando si preparano delle ricette che prevedono molte preparazioni. è essenziale calcolare bene i vari tempi altrimenti si rischia di metterci mezza giornata per realizzare un solo piatto! In questo caso ho messo le varie basi in ordine di esecuzione; per primi gli impasti che devono riposare, poi il ragù che ha bisogno di almeno 1 ora per iniziare a tirare nel modo giusto e poi a seguire le altre realizzazioni.
Io ho dimezzato alcune delle dosi trovate in rete e ho realizzato un tortino di diametro 16. Con gli avanzi ho preparato dei cannelloni....per la gioia della famiglia. Comunque la prova è andata bene.....cosa aspettate a cimentarvi?
INGREDIENTI TOTALI
(per un tortino di diametro 16)
n° 2 Uova intere (*) Queste dosi non le ho dimezzate e con l'eccesso ho fatto altro!
n° 1 tuorlo (*)
gr. 410 farina 00 (*)
gr. 75 polpa di bovino e maiale
gr. 75 polpa di maiale
gr. 150 macinato di bovino e maiale
gr. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
gr. 40 concentrato di pomodoro
gr. 240 latte fresco (*)
gr. 110 burro (*)
n° 1 scalogni
n° 1 carote
n° 1 gambi di sedano
1/4 bicchiere di vino bianco
q.b. sale, pepe, noce moscata
PASTA ALL'UOVO
gr. 200 farina
n° 2 uova
Sulla spianatora, preparare una fontana al cui interno romperete le uova. lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. formate una palla che coprirete con della pellicola e che farete riposare (in una boule se inverno o in frigo se in estate), per almeno 30 minuti
PASTA BRISE'
gr. 200 farina
gr. 100 burro
ml. 70 acqua fredda
Sabbiate la farina con il burro ed aggiungete l'acqua ben fredda. anche in questo caso, quando l'impasto sarà liscio ed omogeneo, formate una palla che farete riposare in frigo coperta da pellicola per almeno 30 minuti
RAGU' BOLOGNESE
n° 1 carota
n° 1 gambo di sedano
n° 1 cipolla
gr. 150 macinato di bovino e maiale
1/4 di bicchiere di vino bianco
gr. 40 concentrato di pomodoro
ml. 40 latte
Tagliate a metà la carola, la cipolla ed il sedano. Una delle due metà la userete per realizzare un brodo vegetale con cui allungherete il ragù mano a mano che procede con la cottura. La parte restante la dovrete triturare per preparare il soffritto per il ragù. Una volta preparato il trito, verrà messa in un tegame con un filo di olio evo ed iniziate a soffriggerlo, quando la cipolla inizia ad imbiondire, aggiungete il macinato di carne. Fatelo rosolare e sfumatelo con il vino. A questo punto, aggiungete il concentrato di pomodoro, coprite, abbassate la fiamma e fatelo sobollire per almeno un ora facendo attenzione a che non si secchi troppo ed aggiungendo , all'occorrenza, un mestolo di brodo vegetale. A fine cottura, aggiungete il latte e regolate di sale e pepe.
BESCIAMELLA
gr. 10 burro
gr. 10 farina setacciata
ml. 200 latte
q.b. noce moscata, sale
In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere in un colpo solo fuori dal fuoco la farina, rimettere sul fuoco per un minutino circa. aggiungere il latte freddo e la noce moscata. continuate a cuocere mescolando con una frusta fino al raggiungimento della consistenza di una besciamella cremosa e non troppo soda. Eventualmente aggiustate di sale ma attenzione che la noce moscata è saporita di suo. Una volta pronta va aggiunta al ragù.
RIPIENO DEI TORTELLINI
gr. 150 polpa di bovino e maiale
r. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
Cuocere la carne con un filo d'olio in padella, una volta cotta tritatela ed amalgamatela al prosciutto e alla mortadella già tritati.
PREPARAZIONE TORTELLINI
Prendere la pasta dal riposo e stenderla; tagliate dei quadratini di 2 cm di lato (praticamente minuscoli!). Mettete al centro di ogni quadratino una puntina di ripieno e chiudete il tortellino.
Vi metto un utilissimo link che spiega sia come tirare la sfoglia che come chiudere i tortellini. Il video lo trovate qui.
Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata; cuocete i tortellini per circa 3 minuti, scolateli e mantecateli nel ragu e besciamella. fateli freddare.
MONTAGGIO DEL TORTINO
Stendete la pasta brisee allo spessore di circa 3 mm e foderateci lo stampo prescelto accuratamente imburrato. La tradizione parla di stampi in coccio o ceramica ma nel mio caso ho utilizzato uno stampo di alluminio. Come faccio sempre con frolle e brisee, ho messo lo stampo foderato per circa 15 minuti in frigo, l'ho riempito con i tortellini ormai freddi ed ho richiuso lo scrigno con un disco di pasta brisee. Con un tuorlo d'uovo ho spennellato la superficie.
COTTURA
Nel mio forno a 180° per circa 20 minuti più circa 5/8 minuti a 200° per far colorare la superficie.
Aspettate una decina di minuti appena tolto dal forno , sformatelo e servitelo tiepido......una vera GODURIA!
Che dire, prova casalinga riuscita, prova clienti super successone....alla via così!
mercoledì 14 febbraio 2018
TARTE AU CITRON DI AMAURY GUICHON
NE SONO USCITA VIVAAAAAA. Da cosa? ma dal carnevale!
Ogni anno succede la stessa cosa. Si inizia in sordina e poi vengo travolta dalle richieste di frappe e castagnole. A fine periodo faccio il conto totale dei chili prodotti e ....beh, devo dire che mi sono difesa bene ma sinceramente non ce la faccio più della puzza di fritto!
Quindi, tornando all'incipit iniziale, NE SONO USCITA VIVAAAAAA!
Ora, mentre friggevo, fra una frappa e una castagnola, una zeppola ed una ciambella, mi è capitato di vedere su instagram un post di Amaury Guichon ( lo trovate qui). Magari alcuni di voi non lo conoscono ma è un fascinoso e bravissimo pasticcere francese che ha fatto un video sulla sua versione monoporzione della Tarte au Citron meringueé. Io adoro questa torta e, dopo varie prove, sono atterrata sulla ricetta del Sor Pierino cioé Pierre Hermè e credo che difficilmente l'abbandonerò. ( se vi interessa l'ho messa sul blog e la trovate qui )L'occasione però era troppo ghiotta e, comunque, l'idea di farla in versione mono mi sfiziava alquanto.
Detto, fatto, mi metto alla ricerca della ricetta e.....sorpresa delle sorprese, un'altra blogger (Maria Grazia Viscito) aveva appena fatto la stessa realizzazione.
Beh! le sarò sempre grata perché mi ha risparmiato un bel po' di tempo scrivendo per benino la ricetta e tutti i passaggi.
Per la ricetta , quindi, potete andare sul suo bellissimo blog Cooking planner e troverete la ricetta con le spiegazioni qui.
Con questo post, però, vi voglio segnalare i piccoli accorgimenti e/o variazioni che io ho effettuato.
Per prima cosa voglio descrivervi il dolce:
Si compone di 2 biscotti di frolla tenuti insieme da un anello (nel mio caso un cuore) di croccante alle mandorle spennellato di cioccolato bianco. Poi ci sarà un cremoso al limone, una geleé al limone ed infine la meringa all'italiana con zeste di limone.
1) LE DOSI
Rispetto alle dosi scritte da Maria Grazia io ne ho fatte la metà ed ho realizzato 4 cuori, 2 tondi ed una tortina 6 x 20. Mi è avanzata della frolla (ma ....la frolla non si butta MAI!) e della meringa all'italiana
2) FORMA A CUORE
Essendo San Valentino mi sfiziava di fare una forma a cuore. E' essenziale che ci sia un rispetto delle proporzioni per cui quando scegliete dei coppapasta per tagliare la forma desiderata, considerate sempre lo spazio che andrà riempito con il cremoso, la gelè e la meringa all'italiana.
3) CROCCANTE ALLE MANDORLE
La ricetta prevede zucchero a velo e mandorle. Io ho utilizzato sempre metà dose, mischiando però lo zucchero a velo con uno zucchero di canna fino. il croccante è quindi meno biondo e più intenso nel sapore. Me ne è avanzato un po' da cui ho ricavato 3 cuoricini da mettere sulla torta. Il restante l'ho spezzettato e lo useremo come snack.
4)PIATTO ROTANTE
Nel presentare la ricetta, Maria Grazia dice di mettere il dolce sul piatto rotante prima di fiammeggiarlo con il cannello; io il piatto rotante a motore non ce l'ho! se prestate attenzione lo potete fare anche a mano senza problemi.
Per il resto trovate tutto sul suo bellissimo blog e.....provateci! ne vale assolutamente la pena!
5) CREMOSO AL LIMONE
Quando ho aggiunto il burro ho seguito le indicazione di Hermè ed ho emulsionato con il frullatore ad immersione per circa 7 minuti per far rompere bene le cellule di grasso del burro.
Ogni anno succede la stessa cosa. Si inizia in sordina e poi vengo travolta dalle richieste di frappe e castagnole. A fine periodo faccio il conto totale dei chili prodotti e ....beh, devo dire che mi sono difesa bene ma sinceramente non ce la faccio più della puzza di fritto!
Quindi, tornando all'incipit iniziale, NE SONO USCITA VIVAAAAAA!
Ora, mentre friggevo, fra una frappa e una castagnola, una zeppola ed una ciambella, mi è capitato di vedere su instagram un post di Amaury Guichon ( lo trovate qui). Magari alcuni di voi non lo conoscono ma è un fascinoso e bravissimo pasticcere francese che ha fatto un video sulla sua versione monoporzione della Tarte au Citron meringueé. Io adoro questa torta e, dopo varie prove, sono atterrata sulla ricetta del Sor Pierino cioé Pierre Hermè e credo che difficilmente l'abbandonerò. ( se vi interessa l'ho messa sul blog e la trovate qui )L'occasione però era troppo ghiotta e, comunque, l'idea di farla in versione mono mi sfiziava alquanto.
Detto, fatto, mi metto alla ricerca della ricetta e.....sorpresa delle sorprese, un'altra blogger (Maria Grazia Viscito) aveva appena fatto la stessa realizzazione.
Beh! le sarò sempre grata perché mi ha risparmiato un bel po' di tempo scrivendo per benino la ricetta e tutti i passaggi.
Per la ricetta , quindi, potete andare sul suo bellissimo blog Cooking planner e troverete la ricetta con le spiegazioni qui.
Con questo post, però, vi voglio segnalare i piccoli accorgimenti e/o variazioni che io ho effettuato.
Per prima cosa voglio descrivervi il dolce:
Si compone di 2 biscotti di frolla tenuti insieme da un anello (nel mio caso un cuore) di croccante alle mandorle spennellato di cioccolato bianco. Poi ci sarà un cremoso al limone, una geleé al limone ed infine la meringa all'italiana con zeste di limone.
1) LE DOSI
Rispetto alle dosi scritte da Maria Grazia io ne ho fatte la metà ed ho realizzato 4 cuori, 2 tondi ed una tortina 6 x 20. Mi è avanzata della frolla (ma ....la frolla non si butta MAI!) e della meringa all'italiana
2) FORMA A CUORE
Essendo San Valentino mi sfiziava di fare una forma a cuore. E' essenziale che ci sia un rispetto delle proporzioni per cui quando scegliete dei coppapasta per tagliare la forma desiderata, considerate sempre lo spazio che andrà riempito con il cremoso, la gelè e la meringa all'italiana.
3) CROCCANTE ALLE MANDORLE
La ricetta prevede zucchero a velo e mandorle. Io ho utilizzato sempre metà dose, mischiando però lo zucchero a velo con uno zucchero di canna fino. il croccante è quindi meno biondo e più intenso nel sapore. Me ne è avanzato un po' da cui ho ricavato 3 cuoricini da mettere sulla torta. Il restante l'ho spezzettato e lo useremo come snack.
Nel presentare la ricetta, Maria Grazia dice di mettere il dolce sul piatto rotante prima di fiammeggiarlo con il cannello; io il piatto rotante a motore non ce l'ho! se prestate attenzione lo potete fare anche a mano senza problemi.
Per il resto trovate tutto sul suo bellissimo blog e.....provateci! ne vale assolutamente la pena!
5) CREMOSO AL LIMONE
Quando ho aggiunto il burro ho seguito le indicazione di Hermè ed ho emulsionato con il frullatore ad immersione per circa 7 minuti per far rompere bene le cellule di grasso del burro.
BUON SAN VALENTINO!
domenica 21 gennaio 2018
INVOLTINI DI PESCE SPADA
In tanto "frittume" qualcosa di più delicato.....ci sta veramente bene!
Da circa un anno nel mercato vicino casa mia ha aperto un nuovo banco del pesce che mi ammalia non poco. Dopo......millenni, appaiono di nuovo, pannocchie, arzilla, salpe.......insomma anche pesci che non sempre si riescono a trovare.
Venerdì c'era un meraviglioso pesce spada che mi faceva l'occhiolino! Sarà stato il colore del taglio, sarà stato il ricordo di una indimenticabile vacanza in Sicilia ....insomma mi è venuta una irrefrenabile voglia di involtini di pesce e quindi....detto fatto!
La ricetta è di quelle facilissime, velocissime e neanche particolarmente costosa perché il pesce spada da utilizzare deve essere tagliato il più finemente possibile.
Pronti??? Si parte!
INGREDIENTI
(Per 4 persone)
4 fette di pesce spada tagliate sottili (*)
n° 5 olive verdi grandi
1/2 cucchiaio capperi
4 filetti di alici sott'olio
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio parmigiano
q.b. alloro
q.b. prezzemolo
q.b. pan grattato
q.b. olio extra vergine di oliva
(*) le fettine vanno tagliate molto sottili. Il quantitativo delle fettine dipende anche dalla grandezza del pesce spada. Ad occhio, dovreste calcolare di tirare fuori 3 involtini a fettina. Di solito un 50 gr. di pesce a fettina sono più che sufficienti.
PROCEDIMENTO
Io ho appiattito ulteriormente le fettine con un batticarne e poi ho ricavato i tagli per gli involtini.
In un padellino far dorare l'aglio tagliato piccolissimo insieme ai filetti di alice sminuzzati. Qualora vogliate fare la ricetta senza aglio, sminuzzate i filetti di alice sott'olio saltando il passaggio in padella.
Sminuzzate anche i capperi, le olive verdi, l'alloro ed il prezzemolo. Mescolate tutto in una terrina aggiungendo il parmigiano ed il pangrattato. Formate un composto omogeneo aggiungendo l'olio d'oliva. La consistenza deve essere morbida e soda.
Inserite questo composto sul riquadro di pesce spada e arrotolatelo ben stretto, fermate l'involtino con uno stecchino e ponetelo in una pirofila da forno leggermente unta, mettendo una fogliolina di alloro tra un involtino ed il successivo.
Spargere un poco del composto rimasto sugli involtini, aggiungere il succo di mezzo limone ed un cucchiaio di olio di oliva.
Infornare a 180° per circa 20 minuti. E' importante che il pesce non si secchi per cui consiglio di fare i primi 10 minuti coperti con un foglio di alluminio e poi scoperto per far leggermente dorare in superficie gli involtini.
Vanno consumati subito caldi ed annaffiati da un buon bianco possibilmente Siciliano.
Facili! Veloci! STRABUONISSIMI!!!!!
giovedì 11 gennaio 2018
FRAPPE
PERDONOOOOOOOOOO!
E' quasi un mese che non mi faccio viva ma il periodo di Natale, per me, equivale ad un extra-lavoro.
Già quando iniziano a spuntare i primi addobbi natalizi, torno bimba e mi metto ad addobbare la casa e.....a preparare pan di spezie....a chili!
Con gli anni mi sono specializzata nella creazione di centrotavola interamente realizzati con pan di spezie, caramelline, cioccolato etc, etc. Nel realizzarli mi sembra quasi di entrare in un mondo di favola! Mi diverte da morire solo che, ogni cosa ha il lato positivo e quello negativo; il lato negativo è che ci impiego un'infinità di tempo e quindi.....me ne rimane ben poco per tutto il resto.
Il prossimo anno, però, ho deciso che farò un bel post proprio sul pan di spezie a novembre....cioè prima di essere travolta dagli eventi!
Ma veniamo a noi!
Quest'anno la Pasqua viene il 1 di aprile per cui abbiamo di fronte un carnevale corto corto. Addirittura in qualche supermercato già ci sono le frappe che fanno capolino accanto ai panettoni.....insomma da una festa all'altra.
Personalmente credo che terrò gli addobbi Natalizi fino a metà gennaio ma per farvi trovare pronti al carnevale, ho deciso di scrivere subito il post sulle frappe......Pronti?
Questa ricetta ha una sua storia. La prima versione l'ho preso dal "talismano della felicità" una sorta di Bibbia che mia madre utilizzava per la realizzazione di tutte le ricette tradizionali.
Negli anni ho apportato delle piccole modifiche.....ad esperienza e, attualmente, sono molto soddisfatta del risultato raggiunto.
Una delle caratteristiche delle mie frappe è che le stendo molto fini tanto che con 1 kg. riempio un vassoio bello grande mentre, di solito, sono molto gonfie e spesse (almeno a Roma). Un' altra accortezza riguarda l'olio, io utilizzo l'olio di semi di arachide o l'olio di semi di girasole alto oleico che hanno la caratteristica di reggere molto bene alle alte temperature. In più, io lo cambio spesso per evitare che i residui di fritto vadano ad inquinare il sapore finale.
Detti tutti i miei "segreti".....pronti! partenza! VIA!
INGREDIENTI
dose per gr. 500 di frappe
gr. 250 farina
gr. 30 zucchero
gr. 25 strutto o burro morbido
n° 1 uovo intero
scorza di mezzo limone
gr. 50 vino bianco o prosecco o (se piace) anisetta o rum o latte
n° 1 pizzico di sale
1 puntina di cucchiaino di bicarbonato
lt. 1 di olio di arachide o di semi di girasole alto oleico
q.b. zucchero a velo
Mixare lo strutto con lo zucchero, aggiungere l'uovo in cui avrete diluito il pizzico di sale, poi la farina e per ultimo il vino/prosecco/etc.
L'impasto non deve essere né particolarmente morbido né particolarmente duro.
Formate una palla, appiattitela con le mani e fate due pieghe quasi come se fosse una sfoglia. Coprite con la pellicola a contatto e mettetela a riposare in frigo per almeno 2 ore .....meglio ancora per una notte.
Tolto l'impasto dal frigo, stendetelo molto finemente e tagliatelo con la rotella dentellata.
Friggete in abbondante olio alla temperatura di 175°. Se non avete il termometro, potete fare delle prove; l'olio sarà pronto se non fumerà ma, inserendo la pasta, inizia subito a gonfiarsi senza colorirsi eccessivamente.
Se la temperatura dell'olio è giusta, una volta messa la strisciolina di pasta, si gonfierà immediatamente, giratela non appena i bordi dono coloriti e scolatela su della carta paglia. Quando è molto ben sgocciolata e fredda (Ci vuole pochissimo perché sono fine!), adagiatela su un vassoio e spolverizzate di zucchero a velo.
Et Voilà! le frappe sono pronte!
E' quasi un mese che non mi faccio viva ma il periodo di Natale, per me, equivale ad un extra-lavoro.
Già quando iniziano a spuntare i primi addobbi natalizi, torno bimba e mi metto ad addobbare la casa e.....a preparare pan di spezie....a chili!
Con gli anni mi sono specializzata nella creazione di centrotavola interamente realizzati con pan di spezie, caramelline, cioccolato etc, etc. Nel realizzarli mi sembra quasi di entrare in un mondo di favola! Mi diverte da morire solo che, ogni cosa ha il lato positivo e quello negativo; il lato negativo è che ci impiego un'infinità di tempo e quindi.....me ne rimane ben poco per tutto il resto.
Il prossimo anno, però, ho deciso che farò un bel post proprio sul pan di spezie a novembre....cioè prima di essere travolta dagli eventi!
Ma veniamo a noi!
Quest'anno la Pasqua viene il 1 di aprile per cui abbiamo di fronte un carnevale corto corto. Addirittura in qualche supermercato già ci sono le frappe che fanno capolino accanto ai panettoni.....insomma da una festa all'altra.
Personalmente credo che terrò gli addobbi Natalizi fino a metà gennaio ma per farvi trovare pronti al carnevale, ho deciso di scrivere subito il post sulle frappe......Pronti?
Questa ricetta ha una sua storia. La prima versione l'ho preso dal "talismano della felicità" una sorta di Bibbia che mia madre utilizzava per la realizzazione di tutte le ricette tradizionali.
Negli anni ho apportato delle piccole modifiche.....ad esperienza e, attualmente, sono molto soddisfatta del risultato raggiunto.
Una delle caratteristiche delle mie frappe è che le stendo molto fini tanto che con 1 kg. riempio un vassoio bello grande mentre, di solito, sono molto gonfie e spesse (almeno a Roma). Un' altra accortezza riguarda l'olio, io utilizzo l'olio di semi di arachide o l'olio di semi di girasole alto oleico che hanno la caratteristica di reggere molto bene alle alte temperature. In più, io lo cambio spesso per evitare che i residui di fritto vadano ad inquinare il sapore finale.
Detti tutti i miei "segreti".....pronti! partenza! VIA!
INGREDIENTI
dose per gr. 500 di frappe
gr. 250 farina
gr. 30 zucchero
gr. 25 strutto o burro morbido
n° 1 uovo intero
scorza di mezzo limone
gr. 50 vino bianco o prosecco o (se piace) anisetta o rum o latte
n° 1 pizzico di sale
1 puntina di cucchiaino di bicarbonato
lt. 1 di olio di arachide o di semi di girasole alto oleico
q.b. zucchero a velo
Mixare lo strutto con lo zucchero, aggiungere l'uovo in cui avrete diluito il pizzico di sale, poi la farina e per ultimo il vino/prosecco/etc.
L'impasto non deve essere né particolarmente morbido né particolarmente duro.
Formate una palla, appiattitela con le mani e fate due pieghe quasi come se fosse una sfoglia. Coprite con la pellicola a contatto e mettetela a riposare in frigo per almeno 2 ore .....meglio ancora per una notte.
Tolto l'impasto dal frigo, stendetelo molto finemente e tagliatelo con la rotella dentellata.
Friggete in abbondante olio alla temperatura di 175°. Se non avete il termometro, potete fare delle prove; l'olio sarà pronto se non fumerà ma, inserendo la pasta, inizia subito a gonfiarsi senza colorirsi eccessivamente.
Se la temperatura dell'olio è giusta, una volta messa la strisciolina di pasta, si gonfierà immediatamente, giratela non appena i bordi dono coloriti e scolatela su della carta paglia. Quando è molto ben sgocciolata e fredda (Ci vuole pochissimo perché sono fine!), adagiatela su un vassoio e spolverizzate di zucchero a velo.
Et Voilà! le frappe sono pronte!
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