Che dire! quando in famiglia si festeggia un compleanno .....mi deprimo. ovviamente la gamma dei dolci fra cui scegliere è molto ampia ma che cosa mi vanno a chiedere i miei familiari? Crostata di frutta, torta della nonna e cheese cake ovviamente in versione supermega tradizionale.
Vabbè, ormai mi sono rassegnata!
Comunque questa volta l'occasione è stato il compleanno del maritino....come fare a dirgli di no?
La torta si compone di pasta frolla, crema e pinoli.
INGREDIENTI
Per una crostata di diametro 24
PASTA FROLLA
La ricetta l'ho già postata sul blog e la potete trovare qui.
Una volta preparata e fatta riposare la frolla, stendetela in modo regolare metà dell'impasto e foderateci la tortiera precedentemente leggermente imburrata e infarinata. Lo so! Lo so! alcuni pasticceri affermano che con la frolla è inutile imburrare perché viene rilasciato il burro della frolla stessa in fase di cottura, ma io....per questa torta continuo ad imburrare e ad infarinare leggermente la tortiera.
Una volta foderata, fate dei buchi sul fondo e mettetela in frigo. La metà impasto residua, rimettetela in frigo e la userete poi per il coperchio della torta.
Mentre la frolla è in frigo per il suo primo riposo (Prima di stenderla per capirci,) preparate la crema.
CREMA AL LIMONE
N° 1 limone (Buccia grattata o tagliata) NON TRATTATO
gr. 500 latte intero
n° 3 tuorli di uova
gr. 70 zucchero semolato
gr. 40 farina
Grattugiate la buccia di limone nel latte. Qui ci possono essere diverse varianti.
In pasticceria la crema al limone si fa per infusione cioè, si mette la buccia nel latte, si fa scaldare il latte, si spenge il fuoco e si lascia in infusione per almeno 15/20 minuti e poi si filtra.
Io per questa torta però (abbiamo detto che la vogliono come nella tradizione di casa nostra!) Lascio le zeste nella crema o, a volte, taglio delle striscioline di buccia e poi ci ricavo dei microscopici dadini che lascio nella crema.
Comunque mentre il latte con la buccia di limone è sul fuoco, mischiate con una frusta i tuorli con lo zucchero e successivamente con la farina facendo attenzione a fare un pastello ben amalgamato e senza grumi. Dovrete mescolare ma non sbattere!.
Quando il latte è quasi al bollore, versatelo sul pastello poco alla volta girando bene con una frusta il composto. Rimettete il tutto sul fuoco e quando alza il bollore, fate andare ancora per circa mezzo minuto e...la crema è pronta.
A questo punto è essenziale che non si formi la pellicina sopra alla crema e che si freddi velocemente.
Io fodero un vassoio con la carta forno, ci stendo sopra la crema in uno strato di circa 1 cm e la copro con la pellicola a contatto. Per farla freddare velocemente, potete utilizzare i ghiacciolini che si usano nelle borse termiche messi sotto al vassoio oppure sopra la pellicola. Se non avete i ghiacciolini, mettetela in una ciotola ampia d immergetela in acqua e ghiaccio.
Quando la crema sarà quasi fredda, mettetela nella tortiera facendo attenzione a non arrivare sino all'orlo. A questo punto, ricopritela con la pellicola e rimettetela in frigo mentre stendete il secondo disco che andrà a coprire la torta. Una volta stesa la pasta, avvolgetela sul mattarello e srotolatela sulla tortiera che avrete tolto dal frigo. Tagliate dal bordo la pasta in eccesso e pizzicate il bordo in modo da sigillare la parte superiore con la parte inferiore della frolla.
Infornate in forno preriscaldato a 180 ° per circa 35 minuti e comunque sino a che la frolla abbia un bel colore dorato.
Se in cottura vi si dovesse alzare il coperchio in uno o più punti, aprite il forno e fate un piccolo foro con uno stecchino per far sfiatare l'aria.
Una volta cotta, aspettate che sia ben fredda per sformarla.
Servitela coperta di zucchero a velo e pinoli.
BUON APPETITO!
giovedì 15 marzo 2018
mercoledì 7 marzo 2018
CUP CAKE MIMOSA
Ora, ad essere sinceri, da ben 24 anni per me la festa della donna è il realtà la festa del mio cucciolino....ehmmmmm diciamo anche cucciolone visto che è alto 1,84 mt.
Comunque a me alcune "feste" canoniche non mi piacciono molto come concetto; non credo infatti che le donne debbano essere rispettate, io credo che gli esser viventi debbano essere rispettati, a prescindere se siano donne, uomini, animali, vegetali...insomma se si vuole fare la festa dei nonni per coccolarli un po', ok, ma se si vuole festeggiare la festa della donna per ricordare al mondo che le donne vanno rispettate e dovrebbero avere le stesse opportunità degli uomini...beh. allora mi sento come i panda in via di estinzione e non mi sta affatto bene.
Ma tant'é; in tutto il mondo domani ci sarà un fiorire di manifestazioni, eventi e quant'altro. In Italia, dal 1946, le femministe hanno scelto come fiore simbolo di questa festa le mimose perché erano un fiore relativamente economico e di stagione.
Ogni volta non posso non pensare al mio papà; uomo di altri tempi! In questa occasione, come anche per il compleanno o per l'anniversario di matrimonio, ci teneva a regalarci un fiore. In realtà era il classico esempio dell'uomo che non ha bisogno di una festa per essere amorevole e rispettoso, e quando, una volta, gli dissi cosa pensavo dello sfruttamento commerciale di questa ricorrenza, mi rispose " E' vero che è sfruttata commercialmente, ma per me è l'occasione per regalare un fiore alle mie figlie e a mia nipote per cui a me piace".....cosa avrei potuto mai ribadire?
Mettendomi quindi nei panni di chi ha piacere a festeggiare questa ricorrenza, ho pensato a questo golosissimo cup cake....Mimosa.
E abbastanza semplice da realizzare e golosissimo. Per realizzarlo bisogna preparare i cup cake ed una leggera crema pasticcera.
INGREDIENTI Per 6 Cup Cake
CupCake (circa 10 in pirottini di diametro 5)
gr. 115 burro a temperatura ambiente
gr. 180 zucchero semolato
gr. 100 uova intere (circa 2)
n. 1 pizzico di sale
n° 1 bacca di vaniglia
gr. 165 farina
gr. 4 lievito
gr. 115 latte a temperatura ambiente
Questi dolcetti si posso preparare sia in planetaria che con un normale robot da cucina.
Mettere in primo luogo, burro, zucchero e la vaniglia. quando è ben amalgamanto, aggiungere le uova, in cui avrete messo un pizzico di sale, una alla volta. A questo punto aggiungete poco alla volta la farina setacciata insieme al lievito ed il latte alternandoli.
Riempite dei pirottini di diametro 5 per 2/3; cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 18 minuti (Vale la famosa prova dello stecchino)
Mentre i Cup cake si freddano, preparate la farcitura
Crema Pasticcera leggera
Gr, 40 zucchero
n° 2 tuorli (gr 32)
gr. 15 amido di mais o farina
gr. 250 latte
1/4 buccia di limone grattugiata
Finitura
gr. 100 panna da montare
n° 1 cucchiaio di gocce di cioccolato
Mescolate zucchero e tuorli e poi unite l'amido setacciato. Nel frattempo mettere sul fuoco il latte con la buccia di limone grattata. Quando il latte sta per bollire, versatelo sul composto e rimettere sul fuoco fino all'addensarsi della crema. A questo punto mettere in un vassoio rivestito di carta forno, coprite con pellicola a contatto e freddare velocemente con dei ghiacciolini da borsa termica.
Montate la panna
Se piace si può utilizzare una bagna allo strega per ricordare ancora di più il sapore della classica mimosa. Nel caso la ricetta è:
Bagna allo strega
gr. 80 acqua
gr. 50 zucchero
gr. 10 strega
Mettere in un pentolino l'acqua con lo zucchero; quando lo zucchero è totalmente sciolto, far bollire per un minuto circa. togliere dal fuoco ed aggiungere lo strega. Far intiepidire.
MONTAGGIO DEL DOLCE
Io, per il cup cake della foto, ho utilizzato del pan di spagna che avevo. Il pan di spagna sarebbe più indicato per la copertura ma farlo per la sola realizzazione dei dolcetti non ne vale molto la pena per cui potete ovviare con il seguente metodo. Prendere 4 cup cake, togliere con un coltellino la crosticina superficiale in modo che rimanga solo l'interno giallo. tagliate i dolcetti a dadini piccoli Servirà per ricoprire i nostri dolcetti.
Con un coltellino tagliate un tappetto al centro dei 6 cup cake avanzati e svuotateli leggermente con il retro di un cucchiaino. Se avete preparato la bagna, bagnate leggermente il dolce aiutandovi con un pennello; farcite il dolce con la crema a cui avrete aggiunto le gocce di cioccolato ed 1 cucchiaio di panna. Rimettete il tappo, bagnate il cup cake con la bagna e , aiutandovi con una spatola, rivestite tutta la superficie di panna montata ricopriteli con i dadini precedentemente tagliati.
Con i dolcetti pronti non si può che dire......
AUGURI A TUTTE LE DONNE
sabato 24 febbraio 2018
SCRIGNO DI VENERE
Non so voi ma quando finisce il carnevale per me inizia la primavera. Lo so benissimo che non funziona proprio così, ma a Roma, a febbraio, le giornate iniziano ad intiepidirsi e all'ora di pranzo il calore del sole sulla pelle ti fa già pregustare il prossimo cambio di stagione. In questi ultimi giorni, però, piove è piove e piove e anche se parlano dell'arrivo di neve e gelo io mi sento già proiettata in avanti.
Manca tempo alla data canonica che ci farà salutare l'inverno e ci porterà di diritto dentro la primavera e mancano ancora tanti dolci tipici; uno fra tutti i bignè di San Giuseppe.
Sarà proprio però questa sovrabbondanza di dolci che mi ha spinto, per contrappasso, a provare un piatto salato della tradizione Bolognese.
L'occasione me l'ha data una mia cliente che, in un pranzo di famiglia, avrà tra gli ospiti dei parenti che provengono proprio da Bologna. L'idea quindi è stata quella di proporle un menu a metà tra la tradizione Romana e quella Bolognese.
Mi sono messa all'opera e girovagando sono caduta su questa ricetta dello scrigno di Venere. Ho poi scoperto che è un cavallo di battaglia dello chef Barbieri che l'ha proposto anche in Masterchef.
Si tratta di uno scrigno, un involucro di pasta brisé ripieno di minitortellini conditi con besciamella ed un ragu alla bolognese.
In apparenza non si presenta come un piatto particolarmente difficile ma oltre a richiedere diverse preparazioni di base è un piatto che richiede un equilibrio ferreo fra i diversi componenti. e quindi..... non potevo che esserne attratta!
Cimentatevi, se volete, e non ne rimarrete delusi!
Il tortino prevede queste preparazioni:
- pasta all'uovo per i tortellini
- pasta brise
- ragù bolognese
- besciamella
- ripieno di carne per i tortellini
- preparazione dei tortellini di carne
Quando si preparano delle ricette che prevedono molte preparazioni. è essenziale calcolare bene i vari tempi altrimenti si rischia di metterci mezza giornata per realizzare un solo piatto! In questo caso ho messo le varie basi in ordine di esecuzione; per primi gli impasti che devono riposare, poi il ragù che ha bisogno di almeno 1 ora per iniziare a tirare nel modo giusto e poi a seguire le altre realizzazioni.
Io ho dimezzato alcune delle dosi trovate in rete e ho realizzato un tortino di diametro 16. Con gli avanzi ho preparato dei cannelloni....per la gioia della famiglia. Comunque la prova è andata bene.....cosa aspettate a cimentarvi?
INGREDIENTI TOTALI
(per un tortino di diametro 16)
n° 2 Uova intere (*) Queste dosi non le ho dimezzate e con l'eccesso ho fatto altro!
n° 1 tuorlo (*)
gr. 410 farina 00 (*)
gr. 75 polpa di bovino e maiale
gr. 75 polpa di maiale
gr. 150 macinato di bovino e maiale
gr. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
gr. 40 concentrato di pomodoro
gr. 240 latte fresco (*)
gr. 110 burro (*)
n° 1 scalogni
n° 1 carote
n° 1 gambi di sedano
1/4 bicchiere di vino bianco
q.b. sale, pepe, noce moscata
PASTA ALL'UOVO
gr. 200 farina
n° 2 uova
Sulla spianatora, preparare una fontana al cui interno romperete le uova. lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. formate una palla che coprirete con della pellicola e che farete riposare (in una boule se inverno o in frigo se in estate), per almeno 30 minuti
PASTA BRISE'
gr. 200 farina
gr. 100 burro
ml. 70 acqua fredda
Sabbiate la farina con il burro ed aggiungete l'acqua ben fredda. anche in questo caso, quando l'impasto sarà liscio ed omogeneo, formate una palla che farete riposare in frigo coperta da pellicola per almeno 30 minuti
RAGU' BOLOGNESE
n° 1 carota
n° 1 gambo di sedano
n° 1 cipolla
gr. 150 macinato di bovino e maiale
1/4 di bicchiere di vino bianco
gr. 40 concentrato di pomodoro
ml. 40 latte
Tagliate a metà la carola, la cipolla ed il sedano. Una delle due metà la userete per realizzare un brodo vegetale con cui allungherete il ragù mano a mano che procede con la cottura. La parte restante la dovrete triturare per preparare il soffritto per il ragù. Una volta preparato il trito, verrà messa in un tegame con un filo di olio evo ed iniziate a soffriggerlo, quando la cipolla inizia ad imbiondire, aggiungete il macinato di carne. Fatelo rosolare e sfumatelo con il vino. A questo punto, aggiungete il concentrato di pomodoro, coprite, abbassate la fiamma e fatelo sobollire per almeno un ora facendo attenzione a che non si secchi troppo ed aggiungendo , all'occorrenza, un mestolo di brodo vegetale. A fine cottura, aggiungete il latte e regolate di sale e pepe.
BESCIAMELLA
gr. 10 burro
gr. 10 farina setacciata
ml. 200 latte
q.b. noce moscata, sale
In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere in un colpo solo fuori dal fuoco la farina, rimettere sul fuoco per un minutino circa. aggiungere il latte freddo e la noce moscata. continuate a cuocere mescolando con una frusta fino al raggiungimento della consistenza di una besciamella cremosa e non troppo soda. Eventualmente aggiustate di sale ma attenzione che la noce moscata è saporita di suo. Una volta pronta va aggiunta al ragù.
RIPIENO DEI TORTELLINI
gr. 150 polpa di bovino e maiale
r. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
Cuocere la carne con un filo d'olio in padella, una volta cotta tritatela ed amalgamatela al prosciutto e alla mortadella già tritati.
PREPARAZIONE TORTELLINI
Prendere la pasta dal riposo e stenderla; tagliate dei quadratini di 2 cm di lato (praticamente minuscoli!). Mettete al centro di ogni quadratino una puntina di ripieno e chiudete il tortellino.
Vi metto un utilissimo link che spiega sia come tirare la sfoglia che come chiudere i tortellini. Il video lo trovate qui.
Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata; cuocete i tortellini per circa 3 minuti, scolateli e mantecateli nel ragu e besciamella. fateli freddare.
MONTAGGIO DEL TORTINO
Stendete la pasta brisee allo spessore di circa 3 mm e foderateci lo stampo prescelto accuratamente imburrato. La tradizione parla di stampi in coccio o ceramica ma nel mio caso ho utilizzato uno stampo di alluminio. Come faccio sempre con frolle e brisee, ho messo lo stampo foderato per circa 15 minuti in frigo, l'ho riempito con i tortellini ormai freddi ed ho richiuso lo scrigno con un disco di pasta brisee. Con un tuorlo d'uovo ho spennellato la superficie.
COTTURA
Nel mio forno a 180° per circa 20 minuti più circa 5/8 minuti a 200° per far colorare la superficie.
Aspettate una decina di minuti appena tolto dal forno , sformatelo e servitelo tiepido......una vera GODURIA!
Che dire, prova casalinga riuscita, prova clienti super successone....alla via così!
Manca tempo alla data canonica che ci farà salutare l'inverno e ci porterà di diritto dentro la primavera e mancano ancora tanti dolci tipici; uno fra tutti i bignè di San Giuseppe.
Sarà proprio però questa sovrabbondanza di dolci che mi ha spinto, per contrappasso, a provare un piatto salato della tradizione Bolognese.
L'occasione me l'ha data una mia cliente che, in un pranzo di famiglia, avrà tra gli ospiti dei parenti che provengono proprio da Bologna. L'idea quindi è stata quella di proporle un menu a metà tra la tradizione Romana e quella Bolognese.
Mi sono messa all'opera e girovagando sono caduta su questa ricetta dello scrigno di Venere. Ho poi scoperto che è un cavallo di battaglia dello chef Barbieri che l'ha proposto anche in Masterchef.
Si tratta di uno scrigno, un involucro di pasta brisé ripieno di minitortellini conditi con besciamella ed un ragu alla bolognese.
In apparenza non si presenta come un piatto particolarmente difficile ma oltre a richiedere diverse preparazioni di base è un piatto che richiede un equilibrio ferreo fra i diversi componenti. e quindi..... non potevo che esserne attratta!
Cimentatevi, se volete, e non ne rimarrete delusi!
Il tortino prevede queste preparazioni:
- pasta all'uovo per i tortellini
- pasta brise
- ragù bolognese
- besciamella
- ripieno di carne per i tortellini
- preparazione dei tortellini di carne
Quando si preparano delle ricette che prevedono molte preparazioni. è essenziale calcolare bene i vari tempi altrimenti si rischia di metterci mezza giornata per realizzare un solo piatto! In questo caso ho messo le varie basi in ordine di esecuzione; per primi gli impasti che devono riposare, poi il ragù che ha bisogno di almeno 1 ora per iniziare a tirare nel modo giusto e poi a seguire le altre realizzazioni.
Io ho dimezzato alcune delle dosi trovate in rete e ho realizzato un tortino di diametro 16. Con gli avanzi ho preparato dei cannelloni....per la gioia della famiglia. Comunque la prova è andata bene.....cosa aspettate a cimentarvi?
INGREDIENTI TOTALI
(per un tortino di diametro 16)
n° 2 Uova intere (*) Queste dosi non le ho dimezzate e con l'eccesso ho fatto altro!
n° 1 tuorlo (*)
gr. 410 farina 00 (*)
gr. 75 polpa di bovino e maiale
gr. 75 polpa di maiale
gr. 150 macinato di bovino e maiale
gr. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
gr. 40 concentrato di pomodoro
gr. 240 latte fresco (*)
gr. 110 burro (*)
n° 1 scalogni
n° 1 carote
n° 1 gambi di sedano
1/4 bicchiere di vino bianco
q.b. sale, pepe, noce moscata
PASTA ALL'UOVO
gr. 200 farina
n° 2 uova
Sulla spianatora, preparare una fontana al cui interno romperete le uova. lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. formate una palla che coprirete con della pellicola e che farete riposare (in una boule se inverno o in frigo se in estate), per almeno 30 minuti
PASTA BRISE'
gr. 200 farina
gr. 100 burro
ml. 70 acqua fredda
Sabbiate la farina con il burro ed aggiungete l'acqua ben fredda. anche in questo caso, quando l'impasto sarà liscio ed omogeneo, formate una palla che farete riposare in frigo coperta da pellicola per almeno 30 minuti
RAGU' BOLOGNESE
n° 1 carota
n° 1 gambo di sedano
n° 1 cipolla
gr. 150 macinato di bovino e maiale
1/4 di bicchiere di vino bianco
gr. 40 concentrato di pomodoro
ml. 40 latte
Tagliate a metà la carola, la cipolla ed il sedano. Una delle due metà la userete per realizzare un brodo vegetale con cui allungherete il ragù mano a mano che procede con la cottura. La parte restante la dovrete triturare per preparare il soffritto per il ragù. Una volta preparato il trito, verrà messa in un tegame con un filo di olio evo ed iniziate a soffriggerlo, quando la cipolla inizia ad imbiondire, aggiungete il macinato di carne. Fatelo rosolare e sfumatelo con il vino. A questo punto, aggiungete il concentrato di pomodoro, coprite, abbassate la fiamma e fatelo sobollire per almeno un ora facendo attenzione a che non si secchi troppo ed aggiungendo , all'occorrenza, un mestolo di brodo vegetale. A fine cottura, aggiungete il latte e regolate di sale e pepe.
BESCIAMELLA
gr. 10 burro
gr. 10 farina setacciata
ml. 200 latte
q.b. noce moscata, sale
In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere in un colpo solo fuori dal fuoco la farina, rimettere sul fuoco per un minutino circa. aggiungere il latte freddo e la noce moscata. continuate a cuocere mescolando con una frusta fino al raggiungimento della consistenza di una besciamella cremosa e non troppo soda. Eventualmente aggiustate di sale ma attenzione che la noce moscata è saporita di suo. Una volta pronta va aggiunta al ragù.
RIPIENO DEI TORTELLINI
gr. 150 polpa di bovino e maiale
r. 100 di mortadella
gr. 100 prosciutto crudo
Cuocere la carne con un filo d'olio in padella, una volta cotta tritatela ed amalgamatela al prosciutto e alla mortadella già tritati.
PREPARAZIONE TORTELLINI
Prendere la pasta dal riposo e stenderla; tagliate dei quadratini di 2 cm di lato (praticamente minuscoli!). Mettete al centro di ogni quadratino una puntina di ripieno e chiudete il tortellino.
Vi metto un utilissimo link che spiega sia come tirare la sfoglia che come chiudere i tortellini. Il video lo trovate qui.
Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata; cuocete i tortellini per circa 3 minuti, scolateli e mantecateli nel ragu e besciamella. fateli freddare.
MONTAGGIO DEL TORTINO
Stendete la pasta brisee allo spessore di circa 3 mm e foderateci lo stampo prescelto accuratamente imburrato. La tradizione parla di stampi in coccio o ceramica ma nel mio caso ho utilizzato uno stampo di alluminio. Come faccio sempre con frolle e brisee, ho messo lo stampo foderato per circa 15 minuti in frigo, l'ho riempito con i tortellini ormai freddi ed ho richiuso lo scrigno con un disco di pasta brisee. Con un tuorlo d'uovo ho spennellato la superficie.
COTTURA
Nel mio forno a 180° per circa 20 minuti più circa 5/8 minuti a 200° per far colorare la superficie.
Aspettate una decina di minuti appena tolto dal forno , sformatelo e servitelo tiepido......una vera GODURIA!
Che dire, prova casalinga riuscita, prova clienti super successone....alla via così!
mercoledì 14 febbraio 2018
TARTE AU CITRON DI AMAURY GUICHON
NE SONO USCITA VIVAAAAAA. Da cosa? ma dal carnevale!
Ogni anno succede la stessa cosa. Si inizia in sordina e poi vengo travolta dalle richieste di frappe e castagnole. A fine periodo faccio il conto totale dei chili prodotti e ....beh, devo dire che mi sono difesa bene ma sinceramente non ce la faccio più della puzza di fritto!
Quindi, tornando all'incipit iniziale, NE SONO USCITA VIVAAAAAA!
Ora, mentre friggevo, fra una frappa e una castagnola, una zeppola ed una ciambella, mi è capitato di vedere su instagram un post di Amaury Guichon ( lo trovate qui). Magari alcuni di voi non lo conoscono ma è un fascinoso e bravissimo pasticcere francese che ha fatto un video sulla sua versione monoporzione della Tarte au Citron meringueé. Io adoro questa torta e, dopo varie prove, sono atterrata sulla ricetta del Sor Pierino cioé Pierre Hermè e credo che difficilmente l'abbandonerò. ( se vi interessa l'ho messa sul blog e la trovate qui )L'occasione però era troppo ghiotta e, comunque, l'idea di farla in versione mono mi sfiziava alquanto.
Detto, fatto, mi metto alla ricerca della ricetta e.....sorpresa delle sorprese, un'altra blogger (Maria Grazia Viscito) aveva appena fatto la stessa realizzazione.
Beh! le sarò sempre grata perché mi ha risparmiato un bel po' di tempo scrivendo per benino la ricetta e tutti i passaggi.
Per la ricetta , quindi, potete andare sul suo bellissimo blog Cooking planner e troverete la ricetta con le spiegazioni qui.
Con questo post, però, vi voglio segnalare i piccoli accorgimenti e/o variazioni che io ho effettuato.
Per prima cosa voglio descrivervi il dolce:
Si compone di 2 biscotti di frolla tenuti insieme da un anello (nel mio caso un cuore) di croccante alle mandorle spennellato di cioccolato bianco. Poi ci sarà un cremoso al limone, una geleé al limone ed infine la meringa all'italiana con zeste di limone.
1) LE DOSI
Rispetto alle dosi scritte da Maria Grazia io ne ho fatte la metà ed ho realizzato 4 cuori, 2 tondi ed una tortina 6 x 20. Mi è avanzata della frolla (ma ....la frolla non si butta MAI!) e della meringa all'italiana
2) FORMA A CUORE
Essendo San Valentino mi sfiziava di fare una forma a cuore. E' essenziale che ci sia un rispetto delle proporzioni per cui quando scegliete dei coppapasta per tagliare la forma desiderata, considerate sempre lo spazio che andrà riempito con il cremoso, la gelè e la meringa all'italiana.
3) CROCCANTE ALLE MANDORLE
La ricetta prevede zucchero a velo e mandorle. Io ho utilizzato sempre metà dose, mischiando però lo zucchero a velo con uno zucchero di canna fino. il croccante è quindi meno biondo e più intenso nel sapore. Me ne è avanzato un po' da cui ho ricavato 3 cuoricini da mettere sulla torta. Il restante l'ho spezzettato e lo useremo come snack.
4)PIATTO ROTANTE
Nel presentare la ricetta, Maria Grazia dice di mettere il dolce sul piatto rotante prima di fiammeggiarlo con il cannello; io il piatto rotante a motore non ce l'ho! se prestate attenzione lo potete fare anche a mano senza problemi.
Per il resto trovate tutto sul suo bellissimo blog e.....provateci! ne vale assolutamente la pena!
5) CREMOSO AL LIMONE
Quando ho aggiunto il burro ho seguito le indicazione di Hermè ed ho emulsionato con il frullatore ad immersione per circa 7 minuti per far rompere bene le cellule di grasso del burro.
Ogni anno succede la stessa cosa. Si inizia in sordina e poi vengo travolta dalle richieste di frappe e castagnole. A fine periodo faccio il conto totale dei chili prodotti e ....beh, devo dire che mi sono difesa bene ma sinceramente non ce la faccio più della puzza di fritto!
Quindi, tornando all'incipit iniziale, NE SONO USCITA VIVAAAAAA!
Ora, mentre friggevo, fra una frappa e una castagnola, una zeppola ed una ciambella, mi è capitato di vedere su instagram un post di Amaury Guichon ( lo trovate qui). Magari alcuni di voi non lo conoscono ma è un fascinoso e bravissimo pasticcere francese che ha fatto un video sulla sua versione monoporzione della Tarte au Citron meringueé. Io adoro questa torta e, dopo varie prove, sono atterrata sulla ricetta del Sor Pierino cioé Pierre Hermè e credo che difficilmente l'abbandonerò. ( se vi interessa l'ho messa sul blog e la trovate qui )L'occasione però era troppo ghiotta e, comunque, l'idea di farla in versione mono mi sfiziava alquanto.
Detto, fatto, mi metto alla ricerca della ricetta e.....sorpresa delle sorprese, un'altra blogger (Maria Grazia Viscito) aveva appena fatto la stessa realizzazione.
Beh! le sarò sempre grata perché mi ha risparmiato un bel po' di tempo scrivendo per benino la ricetta e tutti i passaggi.
Per la ricetta , quindi, potete andare sul suo bellissimo blog Cooking planner e troverete la ricetta con le spiegazioni qui.
Con questo post, però, vi voglio segnalare i piccoli accorgimenti e/o variazioni che io ho effettuato.
Per prima cosa voglio descrivervi il dolce:
Si compone di 2 biscotti di frolla tenuti insieme da un anello (nel mio caso un cuore) di croccante alle mandorle spennellato di cioccolato bianco. Poi ci sarà un cremoso al limone, una geleé al limone ed infine la meringa all'italiana con zeste di limone.
1) LE DOSI
Rispetto alle dosi scritte da Maria Grazia io ne ho fatte la metà ed ho realizzato 4 cuori, 2 tondi ed una tortina 6 x 20. Mi è avanzata della frolla (ma ....la frolla non si butta MAI!) e della meringa all'italiana
2) FORMA A CUORE
Essendo San Valentino mi sfiziava di fare una forma a cuore. E' essenziale che ci sia un rispetto delle proporzioni per cui quando scegliete dei coppapasta per tagliare la forma desiderata, considerate sempre lo spazio che andrà riempito con il cremoso, la gelè e la meringa all'italiana.
3) CROCCANTE ALLE MANDORLE
La ricetta prevede zucchero a velo e mandorle. Io ho utilizzato sempre metà dose, mischiando però lo zucchero a velo con uno zucchero di canna fino. il croccante è quindi meno biondo e più intenso nel sapore. Me ne è avanzato un po' da cui ho ricavato 3 cuoricini da mettere sulla torta. Il restante l'ho spezzettato e lo useremo come snack.
Nel presentare la ricetta, Maria Grazia dice di mettere il dolce sul piatto rotante prima di fiammeggiarlo con il cannello; io il piatto rotante a motore non ce l'ho! se prestate attenzione lo potete fare anche a mano senza problemi.
Per il resto trovate tutto sul suo bellissimo blog e.....provateci! ne vale assolutamente la pena!
5) CREMOSO AL LIMONE
Quando ho aggiunto il burro ho seguito le indicazione di Hermè ed ho emulsionato con il frullatore ad immersione per circa 7 minuti per far rompere bene le cellule di grasso del burro.
BUON SAN VALENTINO!
domenica 21 gennaio 2018
INVOLTINI DI PESCE SPADA
In tanto "frittume" qualcosa di più delicato.....ci sta veramente bene!
Da circa un anno nel mercato vicino casa mia ha aperto un nuovo banco del pesce che mi ammalia non poco. Dopo......millenni, appaiono di nuovo, pannocchie, arzilla, salpe.......insomma anche pesci che non sempre si riescono a trovare.
Venerdì c'era un meraviglioso pesce spada che mi faceva l'occhiolino! Sarà stato il colore del taglio, sarà stato il ricordo di una indimenticabile vacanza in Sicilia ....insomma mi è venuta una irrefrenabile voglia di involtini di pesce e quindi....detto fatto!
La ricetta è di quelle facilissime, velocissime e neanche particolarmente costosa perché il pesce spada da utilizzare deve essere tagliato il più finemente possibile.
Pronti??? Si parte!
INGREDIENTI
(Per 4 persone)
4 fette di pesce spada tagliate sottili (*)
n° 5 olive verdi grandi
1/2 cucchiaio capperi
4 filetti di alici sott'olio
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio parmigiano
q.b. alloro
q.b. prezzemolo
q.b. pan grattato
q.b. olio extra vergine di oliva
(*) le fettine vanno tagliate molto sottili. Il quantitativo delle fettine dipende anche dalla grandezza del pesce spada. Ad occhio, dovreste calcolare di tirare fuori 3 involtini a fettina. Di solito un 50 gr. di pesce a fettina sono più che sufficienti.
PROCEDIMENTO
Io ho appiattito ulteriormente le fettine con un batticarne e poi ho ricavato i tagli per gli involtini.
In un padellino far dorare l'aglio tagliato piccolissimo insieme ai filetti di alice sminuzzati. Qualora vogliate fare la ricetta senza aglio, sminuzzate i filetti di alice sott'olio saltando il passaggio in padella.
Sminuzzate anche i capperi, le olive verdi, l'alloro ed il prezzemolo. Mescolate tutto in una terrina aggiungendo il parmigiano ed il pangrattato. Formate un composto omogeneo aggiungendo l'olio d'oliva. La consistenza deve essere morbida e soda.
Inserite questo composto sul riquadro di pesce spada e arrotolatelo ben stretto, fermate l'involtino con uno stecchino e ponetelo in una pirofila da forno leggermente unta, mettendo una fogliolina di alloro tra un involtino ed il successivo.
Spargere un poco del composto rimasto sugli involtini, aggiungere il succo di mezzo limone ed un cucchiaio di olio di oliva.
Infornare a 180° per circa 20 minuti. E' importante che il pesce non si secchi per cui consiglio di fare i primi 10 minuti coperti con un foglio di alluminio e poi scoperto per far leggermente dorare in superficie gli involtini.
Vanno consumati subito caldi ed annaffiati da un buon bianco possibilmente Siciliano.
Facili! Veloci! STRABUONISSIMI!!!!!
giovedì 11 gennaio 2018
FRAPPE
PERDONOOOOOOOOOO!
E' quasi un mese che non mi faccio viva ma il periodo di Natale, per me, equivale ad un extra-lavoro.
Già quando iniziano a spuntare i primi addobbi natalizi, torno bimba e mi metto ad addobbare la casa e.....a preparare pan di spezie....a chili!
Con gli anni mi sono specializzata nella creazione di centrotavola interamente realizzati con pan di spezie, caramelline, cioccolato etc, etc. Nel realizzarli mi sembra quasi di entrare in un mondo di favola! Mi diverte da morire solo che, ogni cosa ha il lato positivo e quello negativo; il lato negativo è che ci impiego un'infinità di tempo e quindi.....me ne rimane ben poco per tutto il resto.
Il prossimo anno, però, ho deciso che farò un bel post proprio sul pan di spezie a novembre....cioè prima di essere travolta dagli eventi!
Ma veniamo a noi!
Quest'anno la Pasqua viene il 1 di aprile per cui abbiamo di fronte un carnevale corto corto. Addirittura in qualche supermercato già ci sono le frappe che fanno capolino accanto ai panettoni.....insomma da una festa all'altra.
Personalmente credo che terrò gli addobbi Natalizi fino a metà gennaio ma per farvi trovare pronti al carnevale, ho deciso di scrivere subito il post sulle frappe......Pronti?
Questa ricetta ha una sua storia. La prima versione l'ho preso dal "talismano della felicità" una sorta di Bibbia che mia madre utilizzava per la realizzazione di tutte le ricette tradizionali.
Negli anni ho apportato delle piccole modifiche.....ad esperienza e, attualmente, sono molto soddisfatta del risultato raggiunto.
Una delle caratteristiche delle mie frappe è che le stendo molto fini tanto che con 1 kg. riempio un vassoio bello grande mentre, di solito, sono molto gonfie e spesse (almeno a Roma). Un' altra accortezza riguarda l'olio, io utilizzo l'olio di semi di arachide o l'olio di semi di girasole alto oleico che hanno la caratteristica di reggere molto bene alle alte temperature. In più, io lo cambio spesso per evitare che i residui di fritto vadano ad inquinare il sapore finale.
Detti tutti i miei "segreti".....pronti! partenza! VIA!
INGREDIENTI
dose per gr. 500 di frappe
gr. 250 farina
gr. 30 zucchero
gr. 25 strutto o burro morbido
n° 1 uovo intero
scorza di mezzo limone
gr. 50 vino bianco o prosecco o (se piace) anisetta o rum o latte
n° 1 pizzico di sale
1 puntina di cucchiaino di bicarbonato
lt. 1 di olio di arachide o di semi di girasole alto oleico
q.b. zucchero a velo
Mixare lo strutto con lo zucchero, aggiungere l'uovo in cui avrete diluito il pizzico di sale, poi la farina e per ultimo il vino/prosecco/etc.
L'impasto non deve essere né particolarmente morbido né particolarmente duro.
Formate una palla, appiattitela con le mani e fate due pieghe quasi come se fosse una sfoglia. Coprite con la pellicola a contatto e mettetela a riposare in frigo per almeno 2 ore .....meglio ancora per una notte.
Tolto l'impasto dal frigo, stendetelo molto finemente e tagliatelo con la rotella dentellata.
Friggete in abbondante olio alla temperatura di 175°. Se non avete il termometro, potete fare delle prove; l'olio sarà pronto se non fumerà ma, inserendo la pasta, inizia subito a gonfiarsi senza colorirsi eccessivamente.
Se la temperatura dell'olio è giusta, una volta messa la strisciolina di pasta, si gonfierà immediatamente, giratela non appena i bordi dono coloriti e scolatela su della carta paglia. Quando è molto ben sgocciolata e fredda (Ci vuole pochissimo perché sono fine!), adagiatela su un vassoio e spolverizzate di zucchero a velo.
Et Voilà! le frappe sono pronte!
E' quasi un mese che non mi faccio viva ma il periodo di Natale, per me, equivale ad un extra-lavoro.
Già quando iniziano a spuntare i primi addobbi natalizi, torno bimba e mi metto ad addobbare la casa e.....a preparare pan di spezie....a chili!
Con gli anni mi sono specializzata nella creazione di centrotavola interamente realizzati con pan di spezie, caramelline, cioccolato etc, etc. Nel realizzarli mi sembra quasi di entrare in un mondo di favola! Mi diverte da morire solo che, ogni cosa ha il lato positivo e quello negativo; il lato negativo è che ci impiego un'infinità di tempo e quindi.....me ne rimane ben poco per tutto il resto.
Il prossimo anno, però, ho deciso che farò un bel post proprio sul pan di spezie a novembre....cioè prima di essere travolta dagli eventi!
Ma veniamo a noi!
Quest'anno la Pasqua viene il 1 di aprile per cui abbiamo di fronte un carnevale corto corto. Addirittura in qualche supermercato già ci sono le frappe che fanno capolino accanto ai panettoni.....insomma da una festa all'altra.
Personalmente credo che terrò gli addobbi Natalizi fino a metà gennaio ma per farvi trovare pronti al carnevale, ho deciso di scrivere subito il post sulle frappe......Pronti?
Questa ricetta ha una sua storia. La prima versione l'ho preso dal "talismano della felicità" una sorta di Bibbia che mia madre utilizzava per la realizzazione di tutte le ricette tradizionali.
Negli anni ho apportato delle piccole modifiche.....ad esperienza e, attualmente, sono molto soddisfatta del risultato raggiunto.
Una delle caratteristiche delle mie frappe è che le stendo molto fini tanto che con 1 kg. riempio un vassoio bello grande mentre, di solito, sono molto gonfie e spesse (almeno a Roma). Un' altra accortezza riguarda l'olio, io utilizzo l'olio di semi di arachide o l'olio di semi di girasole alto oleico che hanno la caratteristica di reggere molto bene alle alte temperature. In più, io lo cambio spesso per evitare che i residui di fritto vadano ad inquinare il sapore finale.
Detti tutti i miei "segreti".....pronti! partenza! VIA!
INGREDIENTI
dose per gr. 500 di frappe
gr. 250 farina
gr. 30 zucchero
gr. 25 strutto o burro morbido
n° 1 uovo intero
scorza di mezzo limone
gr. 50 vino bianco o prosecco o (se piace) anisetta o rum o latte
n° 1 pizzico di sale
1 puntina di cucchiaino di bicarbonato
lt. 1 di olio di arachide o di semi di girasole alto oleico
q.b. zucchero a velo
Mixare lo strutto con lo zucchero, aggiungere l'uovo in cui avrete diluito il pizzico di sale, poi la farina e per ultimo il vino/prosecco/etc.
L'impasto non deve essere né particolarmente morbido né particolarmente duro.
Formate una palla, appiattitela con le mani e fate due pieghe quasi come se fosse una sfoglia. Coprite con la pellicola a contatto e mettetela a riposare in frigo per almeno 2 ore .....meglio ancora per una notte.
Tolto l'impasto dal frigo, stendetelo molto finemente e tagliatelo con la rotella dentellata.
Friggete in abbondante olio alla temperatura di 175°. Se non avete il termometro, potete fare delle prove; l'olio sarà pronto se non fumerà ma, inserendo la pasta, inizia subito a gonfiarsi senza colorirsi eccessivamente.
Se la temperatura dell'olio è giusta, una volta messa la strisciolina di pasta, si gonfierà immediatamente, giratela non appena i bordi dono coloriti e scolatela su della carta paglia. Quando è molto ben sgocciolata e fredda (Ci vuole pochissimo perché sono fine!), adagiatela su un vassoio e spolverizzate di zucchero a velo.
Et Voilà! le frappe sono pronte!
venerdì 8 dicembre 2017
CHIPS DI CAVOLO NERO
Ebbene si! lo ammetto! sono stata estremamente latitante ma.....vi giuro che era per una buona causa!
Nel mese di novembre ho partecipato a ben tre corsi perché in questo ambito non si finisce veramente mai di imparare.
E' stato un crescendo!
Ho iniziato con una corso a Roma sulle cotture a bassa temperatura. Ora vanno molto di moda e sono molto utilizzate dai personal chef perché consentono di preparare con largo anticipo le pietanze senza andare a scapito del gusto e della resa. Non mi sono poi così tanto appassionata anche perché con il tempo mi sto specializzando sempre più nel lato pasticceria.
A metà mese sono invece andata a Bologna in un luogo incantato (La cucina di Babette) dove in una location assolutamente inusuale (Una cucina di casa) si tengono corsi con dei grandissimi professioni. Io sono andata al corso con Stefano Laghi; è uno dei prìncipi della pasticceria italiana. A me piace moltissimo per la sua competenza, umiltà, simpatia ed innegabile capacità comunicativa. Mi ha commosso quando ha detto che si deve avere un rapporto empatico con il cibo che si sta preparando perché lo asseriva anche la mia nonnina"Non devi mai avere paura in cucina", "Tratta il cibo con rispetto perché è Grazia di Dio", " Quando va bene....lo senti". Insomma oltre ad aver imparato delle ricette e delle metodiche da urlo mi ha anche ammaliato come persona.
.....E poi è arrivato lui: Angelo Musa. E' un MOF Patissié. Per chi non è del settore è l'onorificenza più alta che può avere un pasticcere. Lì....mi sono innamorata! Per frequentare un suo corso sono arrivata a Padova dove ho anche avuto l'occasione di incontrare amici "virtuali" che si sono rivelati delle persone anche migliori di come me l'ero immaginate.E' stato come partecipare ad un sogno; un gruppo di 11 persone che condividono una comune passione per un'attività così impegnativa e precisa come la pasticceria. Abbiamo lavorato (il primo giorno 12 ore filate!), abbiamo riso, scherzato, condiviso piccoli e grandi dolori delle nostre vite ma, soprattutto, grazie a questa meravigliosa persona che è Musa, siamo riusciti a creare dei dolci...ineguagliabili. Sono tornata caricata a molla, come si dice e piena di nuove idee e sensazioni e....innegabilmente arricchita.
Ora, cosa c'entra tutto questo con le chips di cavolo nero?
Beh per non porre fine a questo periodo incantato, abbiamo invitato a cena degli amici che non vedevamo da tempo e con l'aperitivo gli ho offerto queste semplicissime e gustosissime chips.
Insomma mi fanno pensare ad una festa, all'allegria e a quella letizia che questi meravigliosi corsi mi hanno lasciato nel cuore.
Volete provarle???
INGREDIENTI
cavolo nero 1 piede possibilmente con le foglie non troppo grandi
olio extravergine di olive
semini vari (sesamo o altro a piacere)
PROCEDIMENTO
Mentre il forno si scalda fino a raggiungere la temperatura di 180°, lavate ed asciugate le foglie di cavolo nero. Levate la costa centrale che è molto dura. Adagiatele su una leccarda sopra a della carta forno. pennellate una minima quantità di olio sulle foglie e cospargete di semini.
Quando il forno sarà a temperatura, inserite in forno la leccarda e cuocete per circa 6/7 minuti e, comunque, sino a che le foglie siano diventate croccanti.........FATTO!
Tutto qui? direte? beh....Si! tutto qui!
La stessa ricetta si può anche fare con il cavolo riccio ma se siete, come noi, degli amanti del cavolo nero queste chips sono molto più gustose.
Spero le facciate per le feste e che vi piacciano: noi ne andiamo MATTI!
Nel mese di novembre ho partecipato a ben tre corsi perché in questo ambito non si finisce veramente mai di imparare.
E' stato un crescendo!
Ho iniziato con una corso a Roma sulle cotture a bassa temperatura. Ora vanno molto di moda e sono molto utilizzate dai personal chef perché consentono di preparare con largo anticipo le pietanze senza andare a scapito del gusto e della resa. Non mi sono poi così tanto appassionata anche perché con il tempo mi sto specializzando sempre più nel lato pasticceria.
A metà mese sono invece andata a Bologna in un luogo incantato (La cucina di Babette) dove in una location assolutamente inusuale (Una cucina di casa) si tengono corsi con dei grandissimi professioni. Io sono andata al corso con Stefano Laghi; è uno dei prìncipi della pasticceria italiana. A me piace moltissimo per la sua competenza, umiltà, simpatia ed innegabile capacità comunicativa. Mi ha commosso quando ha detto che si deve avere un rapporto empatico con il cibo che si sta preparando perché lo asseriva anche la mia nonnina"Non devi mai avere paura in cucina", "Tratta il cibo con rispetto perché è Grazia di Dio", " Quando va bene....lo senti". Insomma oltre ad aver imparato delle ricette e delle metodiche da urlo mi ha anche ammaliato come persona.
.....E poi è arrivato lui: Angelo Musa. E' un MOF Patissié. Per chi non è del settore è l'onorificenza più alta che può avere un pasticcere. Lì....mi sono innamorata! Per frequentare un suo corso sono arrivata a Padova dove ho anche avuto l'occasione di incontrare amici "virtuali" che si sono rivelati delle persone anche migliori di come me l'ero immaginate.E' stato come partecipare ad un sogno; un gruppo di 11 persone che condividono una comune passione per un'attività così impegnativa e precisa come la pasticceria. Abbiamo lavorato (il primo giorno 12 ore filate!), abbiamo riso, scherzato, condiviso piccoli e grandi dolori delle nostre vite ma, soprattutto, grazie a questa meravigliosa persona che è Musa, siamo riusciti a creare dei dolci...ineguagliabili. Sono tornata caricata a molla, come si dice e piena di nuove idee e sensazioni e....innegabilmente arricchita.
Ora, cosa c'entra tutto questo con le chips di cavolo nero?
Beh per non porre fine a questo periodo incantato, abbiamo invitato a cena degli amici che non vedevamo da tempo e con l'aperitivo gli ho offerto queste semplicissime e gustosissime chips.
Insomma mi fanno pensare ad una festa, all'allegria e a quella letizia che questi meravigliosi corsi mi hanno lasciato nel cuore.
Volete provarle???
INGREDIENTI
cavolo nero 1 piede possibilmente con le foglie non troppo grandi
olio extravergine di olive
semini vari (sesamo o altro a piacere)
PROCEDIMENTO
Mentre il forno si scalda fino a raggiungere la temperatura di 180°, lavate ed asciugate le foglie di cavolo nero. Levate la costa centrale che è molto dura. Adagiatele su una leccarda sopra a della carta forno. pennellate una minima quantità di olio sulle foglie e cospargete di semini.
Quando il forno sarà a temperatura, inserite in forno la leccarda e cuocete per circa 6/7 minuti e, comunque, sino a che le foglie siano diventate croccanti.........FATTO!
Tutto qui? direte? beh....Si! tutto qui!
La stessa ricetta si può anche fare con il cavolo riccio ma se siete, come noi, degli amanti del cavolo nero queste chips sono molto più gustose.
Spero le facciate per le feste e che vi piacciano: noi ne andiamo MATTI!
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